La Lega in Regione Piemonte, ma in questo caso anche in Comune a Torino, non vuole cacciare l’attuale direttore del Salone del Libro Nicola Lagioia. Ma come precisa Fabrizio Ricca, nella doppia veste di assessore regionale alle Politiche Giovanili e capogruppo comunale del Carroccio, “il fatto che nessun ruolo di spicco può mai essere dato per scontato è ovvio”.
Dopo la 32° edizione, ancora sotto l’egida della giunta Chiamparino e segnata dalla “cacciata” della casa editrice vicina a CasaPound Altaforte, per Ricca è necessario "dialogare per rendere il Salone più plurale”.
“Penso sia importante -precisa l’assessore regionale - aprire e favorire un dialogo con tutti per farlo diventare un evento ancora più inclusivo e rappresentativo delle realtà culturali del nostro Paese”.
“Il fatto -continua Ricca - che nessuna posizione di spicco di una realtà importante come questa possa essere data per scontata in eterno è un dato di fatto ma non vuole dire che ci sia volontà di ‘cacciare’ qualcuno”.
L’esponente della Lega auspica di “dialogare, nelle prossime settimane, con l’assessorato alla Cultura e con gli organizzatori per proporre incontri che garantiscano maggiore pluralità e diano voce a tanti intellettuali che portano con loro visioni del mondo diverse rispetto a quelle maggiormente rappresentate negli incontri del Salone”.
Il modello a cui ispirarsi, per Ricca, è “una nuova edizione di eventi coraggiosi come quelli voluti dal vecchio direttore Ernesto Ferrero che portarono a parlare Pietrangelo Buttafuoco e altri intellettuali in un ciclo di incontri titolato ‘le anime della destra’”.