Venti episodi di spaccate notturne alle vetrine dei negozi tra Regio Parco e vie limitrofe. Da via Catania a via Parma, da via Pisa a via Modena, arrivando oltre la Dora, verso il campus Einaudi.
Sono quelli avvenuti solamente nelle ultime due settimane, ma il fenomeno, come accerta chi ha attività commerciali in questa zona, va avanti da tempo.
Mercoledì tre spaccate in una notte
L'ultimo in ordine di tempo è avvenuto nella notte di mercoledì, dove ad essere presi di mira sono stati il bar Berlicabarbis, la pizzeria "Ci sta" e il bar del Campus. Ma pochi giorni prima stessa sorte è toccata alla tabaccheria Regio Parco.
Danni per migliaia di euro a fronte di bottini miseri. Non si fa distinzione sul tipo di attività e capita così che alcuni negozi sono stati colpiti più volte. All'interno delle casse, ormai, restano pochi spiccioli da portare via.
Il tombino é lo strumento di scasso
Quello che è certo è il modus operandi con cui queste spaccate avvengono. Sempre identico a quanto evidenzierebbero anche le immagini di videosorveglianza. A frantumare le vetrine sono i tombini in ghisa della rete fognaria, dal peso superiore ai 50 chili, che vengono sollevati di peso e gettati con violenza contro gli ingressi dei vari esercizi con lo scopo di entrarci dentro.
Un gesto disperato, che dimostra anche una certa dose di improvvisazione di chi compie questi atti criminali.
50 firme raccolte
Dopo l'episodio della tabaccheria i commercianti della zona hanno scelto di fare rete. Sono state raccolte 50 firme tra i commercianti, praticamente tutte le più disparate attività che insistono su quest'area.
La richiesta avanzata è, oltre a chiedere una maggior presenza di forze dell'ordine, quella che il comune o Smat proceda a saldare i tombini.
"Siamo molto preoccupati - racconta il titolare di un negozio che si sta facendo promotore della situazione in Regio Parco dell'ultimo periodo - Non è solo un problema per le nostre attività che ormai ogni giorno si svegliano con delle spaccate, ma anche di sicurezza pubblica per chi dovesse passare lì in quel frangente. Un tombino di 60-70 chili è uno strumento di scasso che chi compie questi gesti può avere facilmente a tiro. Se si sigillassero, come si fa nelle manifestazioni, questo potrebbe certamente limitare il problema."
Ci sentiamo abbandonati, serve un protocollo
Il gruppo nato spontaneamente dopo l'incremento degli ultimi episodi potrebbe presto costituirsi in comitato.
"Siamo disposti a lavorare al fianco delle forze dell'ordine - sostengono i commercianti - abbiamo portato le nostre istanze al commissariato delle Porte Palatine, quello che chiediamo è creare un protocollo di sicurezza."
"Allo stato attuale - concludono - ci sentiamo abbandonati. Viviamo in un'area viva, riqualificata dalla giovane presenza degli studenti del campus. Qui passerà la linea 2 della metro. Occorre intervenire al più presto, il nostro tessuto economico sta soffrendo".