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Sanità | 30 ottobre 2019, 07:27

Poli e Asl insieme per sviluppare la telemedicina e ridurre le disparità a Torino sull'aspettativa di vita

Tecnologie informatiche (e non solo) per migliorare i servizi sanitari, anche a domicilio e annullare le differenze che ancora oggi esistono tra i diversi quartieri cittadini. Saracco: "Presto una sfida per i nostri studenti, insieme a quelli dell'Università"

Poli e Asl insieme per sviluppare la telemedicina e ridurre le disparità a Torino sull'aspettativa di vita

"Siamo ricercatori, scienziati e docenti e lo scambio con la società non può che farci bene. Ma siamo anche portatori dello sviluppo di nuove tecnologie, aggiungendo quell'aspetto pratico che una volta non apparteneva al nostro mondo". È la formula che, fin dal suo insediamento, il rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha voluto fare proprio, aprendo la sua università alla società che la circonda.

Ma soprattutto aprendo i "prodotti" del suo ateneo, ingegneri cui si devono aggiungere anche competenze di altra natura, rispetto a quella tecnico scientifico. Adesso questo progetto si allarga anche al mondo della sanità cittadina e della salute.

Ingegneri biomedici, ma anche esperti di gestione informatica, di architettura e design (per la costruzione degli spazi). L'accordo tra Politecnico e Asl città di Torino (al suo rinnovo) punta proprio sulla capacità di queste figure a migliorare i servizi e le tecnologie legate alla Sanità, "toccando anche mobilità, uso dei big data e altro ancora", prosegue Saracco.

"La ricerca costituisce una dimensione che fa parte della missione del Servizio sanitario nazionale, accanto alla cura - aggiunge Valerio Fabio Alberti, direttore generale della Asl Torino -. Spesso in un territorio esistono risorse che bisogna saper cogliere, proprio come il Politecnico. In questo caso l'uso delle tecnologie e della capacità di fare innovazione spazia dalle sale operatorie all'assistenza territoriale, la cosiddetta telemedicina, soprattutto nelle zone più disagiate. La più grande sfida è l'assistenza a domicilio, ma anche la reingegnerizzazione organizzativa dei nostri servizi già attivi".

In passato la collaborazione aveva visto progetti congiunti dalle nuove tecnologie ingegneristiche per la medicina fino al risparmio energetico per il settore ospedaliero. Mentre per il futuro, conclude Saracco, "Vorremmo fare una gara tra i nostri studenti per capire come ridurre il gap di aspettativa di vita tra diverse aree della stessa città, dalle Vallette alla precollina, dove incidono disuguaglianze economiche e molti altri parametri".

Magari in collaborazione con l'università di Torino. "Ho già parlato con il rettore Geuna perché sarebbe bello avere all'interno di queste ricerche anche sociologi, medici e altro ancora. Si potrebbero fare squadre miste e farli da un lato crescere e imparare e dall'altro trovare idee e prospettive nuove per avere un impatto sociale". L'orizzonte temporale è quello del secondo semestre dell'anno accademico in corso.

Proprio Vallette, oggi, è cornice della sperimentazione della Asl per fornire un servizio sociale e sanitario di prossimità e di comunità. "Bisogna riannodare i rapporti per creare un welfare condiviso", dice Alberti.

Massimiliano Sciullo

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