A poche ore dalla firma del protocollo per la riqualificazione della Cavallerizza Reale, la Città di Torino ammorbidisce i toni verso gli occupanti per bocca dall’assessore all’urbanistica Antonino Iaria. Il documento infatti prevedeva che l’Assemblea 14.45 doveva lasciare il bene patrimonio Unesco obbligatoriamente entro domani.
Una deadline che ora non è più così certa, come spiegato da Iaria in Sala Rossa durante la richiesta di comunicazione. “La data del 12 novembre – ha detto l’assessore all’Urbanistica – potrebbe essere modificata in base ad un accordo tra le parti”. Se è vero che oltre il Comune nel protocollo è coinvolta anche la Prefettura di Torino, è altrettanto evidente che ieri gli occupanti ieri avevano chiesto più tempo.
“L’obiettivo – ha spiegato Iaria – è riportare la Cavallerizza, bene patrimonio dell’Unesco, ad un’importanza di livello internazionale”. “Dobbiamo proporre un atto concreto -ha commentato, in riferimento al protocollo - da cui partire per il progetto artistico e per risolvere i problemi legati alla sicurezza”.
La sindaca Chiara Appendino ha nuovamente attaccato i consiglieri del M5S Damiano Carretto e Viviana Ferrero, che la scorsa settimana erano presenti in Prefettura come delegati dell’Assemblea 14.45. “Non ritengo opportuna – ha detto la prima cittadina- la presenza di consiglieri comunali a quel tavolo”. Una condanna condivisa anche dalla capogruppo comunale del M5S Valentina Sganga.
Chiede la linea dura verso gli occupanti la deputata di Italia Viva Silvia Fregolent: "Le Forze dell'Ordine hanno già appurato e ripetuto che lo stabile è divenuto un luogo di illegalità: mi appello al Prefetto affinchè venga sgomberato subito".
Critico verso l'apertura di Iaria anche il capogruppo comunale della Lega Fabrizio Ricca, che commenta:" i centri sociali hanno vinto, sono loro a comandare il Centro di Torino. Concedere altro tempo agli occupanti vuole dire piegarsi alla volontà di un gruppo di persone che hanno gestito, male, con piglio privatistico una struttura di tutti i torinesi”. Ad auspicare, il prima possibile, un uso pubblico del bene il segretario di +Europa Torino Marco Cavaletto.