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Politica | 29 gennaio 2020, 15:02

Lubatti e Molinari (#Azione) attaccano: "La nuova giunta regionale si sta dimostrando inconsistente"

"Non si sanno governare le emergenze e neppure individuare le priorità"

Lubatti e Molinari (#Azione) attaccano: "La nuova giunta regionale si sta dimostrando inconsistente"

Claudio Lubatti e Gabriele Molinari, membri del comitato promotore nazionale di #Azione, attaccano la nuova Giunta piemontese: "Sono passati otto mesi dalle elezioni, e senza voler fare polemiche strumentali, colpiscono l’inconsistenza della nuova amministrazione regionale e la sua inadeguatezza ad affrontare i compiti assegnati dal voto".

"Se già è significativo che non si governino le emergenze, è ancora più preoccupante che non si sappiano individuare le priorità. Non entriamo neppure nel merito delle vicende, comunque molto gravi, che hanno portato alle dimissioni di un assessore; basta osservare come in più di 230 giorni non sia emerso un solo aspetto su cui Giunta e maggioranza abbiano mostrato di avere idee chiare o visione".

"Partiamo pure dalle crisi aziendali, su cui il centrodestra ha abbondantemente speculato nella legislatura passata, con superficiale, consumato cinismo. Ci saremmo aspettati soluzioni inedite, qualche coniglio che saltasse fuori dal cilindro della propaganda. Invece anche dalla posizione di governo la strategia di questi signori resta affidata ai post, ai tweet, ai comunicati stampa con cui
esprimere solidarietà ai lavoratori, indignarsi con i vertici dell’azienda di turno e “chiedere tavoli” al Mise".

"Intendiamoci, sono tutte cose giuste in sé, ma in sé ovviamente non sufficienti a governare le crisi. Non possiamo quindi che associarci alle giuste riflessioni del sindacalista Claudio Chiarle di qualche giorno fa, quando ricordava l’importanza del “costruire relazioni, di saper mediare, di sapere spiegare il punto di caduta”, “perché il ruolo delle istituzioni è avvicinare le parti per un’intesa, non lo schierarsi politicamente”. Parole a cui davvero non si può aggiungere molto, se non che ad oggi non si è ancora neppure capito con chiarezza chi sia, tra i membri dell’esecutivo, a farsi carico della “questione economica piemontese”, legata a doppio filo ai temi dello sviluppo industriale e della pianificazione territoriale".

"Chi ha in mano, oppure nella testa, il progetto “a un’altra velocità” su cui questa amministrazione ha chiesto fiducia ai piemontesi? E cosa aspetta a tirarlo fuori? Sarebbe la più autentica e compiuta manifestazione di solidarietà a
chi è in difficoltà. Ben più di post e comunicati. Magari qualcuno pensa, un po’ come ci hanno abituato i 5Stelle, che amministrare sia limitarsi ad “ascoltare”,
interpretando gli umori e le rabbie di chi parla e offrendo loro una eco sterile prima che strumentale. Ma se è perpetuando la retorica elettorale che Cirio crede di ridare lustro a una Regione affaticata e alle sue aziende in crisi è facile prefigurare un esito - ahinoi - tutt’altro che positivo per i piemontesi e per il nostro sistema produttivo".

"Altro non sappiamo e non è dato sapersi, perché dopo otto mesi non c’è letteralmente traccia di niente. La nostra non vuol essere solo una descrizione dell’immobilismo ma uno stimolo per ripartire nel il nostro territorio: 2 azioni, subito!
 Costituzione di un tavolo di crisi permanente inter-assessorile in Regione e in collaborazione con le Città interessate per affrontare le crisi aziendali
 Sollecito al Governo per la ripresa dei lavori dell’Osservatorio TAV, e commissione di lavoro per far ripartire davvero (e senza le false promesse come ha fatto Toninelli) la AT-CN e le altre infrastrutture utili all’economia del
Piemonte".

comunicato stampa

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