Un ventaglio di proposte per la riqualificazione del Valentino, che guarda concretamente a un “nuovo” parco in cui turismo, legalità e passaggio diurno riportino equilibrio laddove ora regna l’abbandono. È quanto auspicato dalla Consulta Comunale per l’Ambiente e il Verde, in un documento inviato alla sindaca Chiara Appendino e agli assessori Alberto Unia e Antonino Iaria, alla luce delle ultime questioni emerse dopo l’incendio dell’ex Fluido e il rischio chiusura dell’Imbarco Perosino.
La premessa dalla consulta parte dalla “situazione in buona parte disastrosa in cui sono stati lasciati diversi immobili di proprietà comunale destinati all’intrattenimento e alla somministrazione”, man mano che le concessioni venivano meno sia per le naturali scadenze, sia per le inadempienze dei titolari e il perpetuarsi di abusi edilizi nel tempo. “Gli abusi edilizi fin qui perpetrati non sono sanabili – spiega il presidente Emilio Soave –, trattandosi, nel caso del Valentino, di un’area sottoposta a vincoli ambientali, paesaggistici e idrogeologici. Quindi non è pensabile richiedere che i locali possano riprendere la loro attività come nulla fosse avvenuto, dopo abusi non sanati, opere mai demolite, canoni non pagati e concessioni scadute. Va quindi come priorità ristabilito il rispetto delle norme e della legalità”.
Si fa poi riferimento alla delibera della giunta comunale, proposta dagli assessori Montanari, Rolando, Sacco e Unia il 3 maggio 2018 che definiva i criteri di recupero degli immobili dedicati all’intrattenimento e alla somministrazione, legandone gli utilizzi “a un progetto di assetto del parco che privilegi la vocazione storico-ambientale e paesaggistica dell’area”, unitamente a un piano di riqualificazione del parco nel suo complesso, liberandolo dalle auto. “Passato ormai un anno e mezzo dalla delibera – sottolinea la consulta –, lo stato di degrado e abbandono è divenuto sempre più palese, e, nel caso degli abusi più gravi, sembra difficile individuare una soluzione transitoria. Riesce difficilmente immaginabile una soluzione di breve periodo e di pronta efficacia, nel rispetto delle leggi. Occorre semmai privilegiare altri aspetti”.
Primo fra tutti, rivitalizzare la frequentazione delle associazione remiere come il circolo Armida o il Cerea, definita dalla consulta “una presenza irrinunciabile all’interno del parco, attività senza fini di lucro, nonché realtà che garantiscono una corretta fruizione del fiume e delle sue sponde, pur sottoposte a ripetuti eventi alluvionali che le hanno impegnate in onerosi interventi di salvaguardia e di ripristino”.
A proposito dei disastri ambientali, si sottolinea che alcuni locali a ridosso delle sponde devono “garantire elementi di sicurezza per i loro impianti e i loro fruitori, nel rispetto delle norme della Direttiva Alluvioni e della protezione civile”.
Un altro tema riguarda la qualità della “movida” che potrebbe tornare a rianimare il Valentino come accadeva un tempo. “Se i locali di somministrazione esercitavano, come nel caso del Fluido, attività che richiamavano centinaia di persone nelle ore soprattutto notturne, e in spazi non adeguati privi di norme di sicurezza, non erano tanto un servizio quanto fattori di degrado del parco. Le migliaia di frequentatori che affluivano nel cuore della notte estive fino all’alba erano un fiorente mercato per gli spacciatori, presenti anche all’interno dei locali”.
E per la sicurezza, oltre al presidio delle forze dell’ordine, la consulta propone l’installazione di telecamere nei punti più critici e un potenziamento dell’illuminazione negli angoli più bui. Infine, si richiede un presidio fisso di polizia municipale, “utilizzando magari una porzione dei fabbricati della ridondante sede della polizia a cavallo”, che venne realizzata poco prima delle olimpiadi invernali.
La ripresa della vita notturna, quindi, sembrerebbe non bastare, come antidoto al degrado. Ciò che più sta a cuore alla consulta è l’enorme potenziale del parco per le attività diurne, ludiche e sportive. Una rivalutazione che si accompagna al flusso turistico da innescare attorno a siti di particolare interesse, come lo storico Orto Botanico, per il quale la consulta avanza l’idea di una raccolta fondi per ripristinare la vecchia cancellata.
Infine, il tema viabilità, legato alla delibera della giunta comunale del 23 ottobre 2019, sull’estensione della Ztl al Valentino, liberando dalle auto viale Boiardo e viale Millo. “La sua attuazione va accelerata”, sottolinea Soave. E conclude: “Va dato corpo a quel Comitato di Gestione del Valentino previsto dal Regolamento, che dovrebbe coinvolgere tutte le realtà presenti nel parco. Andrebbe inserito anche in una progettazione di lungo periodo a cui tutti dovrebbero collaborare, evitando scelte impattanti come quella dell’organizzazione del Salone dell’Auto, che si sono rivelate incompatibili con la vocazione storica, ambientale, naturalistica e paesaggistica del primo e più conosciuto parco cittadino.”