"Il decreto legge varato dal Governo ha definito misure urgenti a sostegno di famiglie lavoratori e imprese causate dall’emergenza del Covid-19 che però riguarda sostanzialmente i soli comuni della zona rossa. Riteniamo che si debbano invece ricomprendere tutte le situazioni che a causa delle ordinanze emesse per ridurre i rischi di contagio hanno interrotto o ridotto le loro attività". A dirlo sono Cgil, Cisl e Uil del Piemonte.
"In particolare le lavoratrici e i lavoratori delle attività di servizio legate alla chiusura delle scuole, dei musei, delle attività culturali e sportive - dicono i sindacati - per la grandissima parte non hanno la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali e quindi senza interventi specifici hanno perso e perderanno le retribuzioni. Riteniamo inoltre che anche per i lavoratori che possono utilizzare gli ammortizzatori si debbano escludere tali periodi dei conteggi per i massimali di fruizione".
"Inoltre per la particolarità che ha caratterizzato l’utilizzo della Cassa Integrazione in deroga il Piemonte non ha grandi residui e quindi non potrà avere specifici benefici da una possibile estensione dello sblocco di tale risorse come previsto dal decreto per Lombardia Veneto ed Emilia. Cgil, Cisl e Uil del Piemonte ritengono quindi urgente la predisposizione di misure chiare e precise anche per evitare comportamenti e scelte unilaterali da parte delle imprese che rischiano di danneggiare i dipendenti".