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Calcio | 06 ottobre 2016, 07:32

Dal Grande Torino a Belotti: quanto granata in azzurro!

Prima di Italia-Spagna ripercorriamo le gesta dei bomber del Toro che hanno giocato a Torino con la nazionale

Dal Grande Torino a Belotti: quanto granata in azzurro!

Italia-Spagna sarà la gara numero 36 che gli azzurri giocheranno a Torino. Lasciando da parte i tempi eroici e l’anteguerra, parlando del rapporto tra la nazionale e i colori granata non si può non iniziare dal Grande Torino, che ancora oggi detiene il record di aver schierato dieci giocatori su undici in azzurro. Avvenne proprio sotto la Mole, l’11 maggio 1947, quando l’ItalToro (l’unico ‘straniero’ era lo juventino Sentimenti IV in porta) battè l’Ungheria del giovane Puskas per 3-2. L’anno dopo, però, gli uomini di Pozzo andarono incontro ad un autentico rovescio, perdendo 4-0 a Torino contro l’Inghilterra: forse perché assieme a Valentino Mazzola c’erano solo altri cinque giocatori della grande squadra poi perita a Superga.

Sono stati 12 i gol ‘granata’ realizzati dall’Italia nelle gare giocate a Torino, con Ciccio Graziani in testa alla classifica dei più presenti a quota 7. Andò a segno insieme al suo ‘gemello del gol’ Paolino Pulici nel 3-1 del 7 aprile del 1976 contro il Portogallo, sfida giocata al Comunale: l’altra rete azzurra fu segnata da Giancarlo Antognoni, uno che da giovanissimo avrebbe potuto indossare la maglia granata, invece dall’Astimacobi passò poi alla Fiorentina, dove consumò tutta la sua carriera. Il 15 ottobre 1977 l’Italia di Bearzot travolse 6-1 la Finlandia e assieme alla quaterna di Bettega ci furono le reti del solito Graziani e di Renato Zaccarelli.

Il colore granata fu presente in buon numero in nazionale fino alla fine degli anni Settanta, in quel periodo toccò anche al ‘poeta’ Claudio Sala e a Pecci, ci furono le convocazioni di Castellini (come vice Zoff) e Pat Sala, poi la fine del ciclo d’oro della squadra di Radice portò al diradarsi delle presenze di giocatori del Toro in nazionale.. Che, di suo, abbandonò Torino in maniera abbastanza incomprensibile: dopo la partita con la Grecia dell’autunno 1981, dovettero passare oltre dieci anni per vedere di nuovo l’Italia sotto la Mole.

Il 25 marzo 1992 l’Italia gioca per la prima volta nel Delle Alpi inaugurato in occasione di Italia 90. Non è più la squadra delle notti magiche del Mondiale, è fatta soprattutto di giocatori del Milan, ma nel gruppo di Arrigo Sacchi c’è una giovane ala destra che in quella stagione farà sognare i tifosi del Toro fino alla finale di Coppa Uefa: Gigi Lentini, uno degli ultimi prodotti del Filadelfia, l’erede di Meroni e Sala, gioca l’ultima mezz’ora di quella sfida rimpiazzando De Napoli. Di lì a pochi mesi accetterà la corte di Berlusconi e si vestirà di rossonero, scatenando una mezza rivoluzione di piazza dei tifosi del Toro, alla cui maglia restano comunque legati i momenti migliori della carriera di Lentini.

Altro salto in avanti e siamo al 15 novembre 2000, quando l’Italia torna a Torino per affrontare e battere l’Inghilterra in amichevole (gran gol di Gattuso). Nessun azzurro, però, indossa la maglia granata. In quegli anni c’è da fare i conti con molta serie B, altro che club Italia e partite internazionali. Storia che vale anche per il confronto con la Bulgaria andato in scena nel settembre del 2009: Toro ancora tra i cadetti in quella stagione, mentre quattro anni dopo in occasione della vittoria per 2-1 sulla Repubblica Ceca che vale per gli uomini di Prandelli il pass per il Brasile nessun granata scenderà in campo, ma a fine campionato saranno in tre a fare le valigie per prendere parte all’avventura Mondiale: Darmian, Cerci e Immobile.

Proprio Darmian sarà invece tra i titolari della squadra che il 31 marzo 2015 affronterà in amichevole l’Inghilterra, mentre Moretti subentrerà nel finale a Chiellini. In quella partita si affrontarono due giocatori che oggi sono compagni di squadra nel Toro, Valdifiori (che fece il suo debutto in nazionale) e Hart. Stasera il ‘gallo’ Belotti è destinato alla panchina, si parla di un suo impiego da titolare domenica in Macedonia, ma  contro la Spagna potrebbero bastare anche pochi minuti per scrivere la storia.

Massimo De Marzi

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