La Regione esce da piano di rientro del debito sanitario, ma dove stanno i meriti del Piemonte? Ben venga l'aiutino di Roma a dilazionare il rosso in bilancio, ma Saitta e Chiamparino dovrebbero spiegare quali risparmi sono stati ottenuti attraverso la loro riforma sanitaria. Ad oggi abbiamo notato solo il taglio di personale, servizi essenziali e posti letto (con conseguente aumento delle liste d'attesa e fuga verso il privato e altre regioni). Per uscire dal piano di rientro sono serviti di più i buoni rapporti con il Governo oppure i tagli subiti dai cittadini?
Quanto ai dettagli tecnici del piano di rientro siamo in attesa di vedere le tabelle in Commissione bilancio, ma ancora una volta emerge un impegno finanziario minimo per i prossimi due anni, casualmente gli ultimi di mandato di Chiamparino. Negli anni successivi invece cresce esponenzialmente il carico finanziario riversando così gli oneri maggiori sulle prossime amministrazioni del Piemonte.
La nostra prima richiesta riguarda il blocco totale di qualsiasi tipo di assunzione precaria, come sta avvenendo alla Città della Salute e al Giovanni Bosco, concentrando le prossime assunzioni solo su bandi di concorso pubblico.
Davide Bono, Consigliere regionale M5S Piemonte
Vicepresidente Commissione regionale sanità
Stefania Batzella, Consigliere regionale M5S Piemonte