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Attualità | 28 novembre 2016, 10:45

Cresce del 10% il grado di internalizzazione del Piemonte

L’ottima performance è guidata dall’accresciuta capacità di attrazione degli Investimenti diretti esteri e dal turismo internazionale

Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte

Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte

Anche quest’anno, Unioncamere Piemonte ha sintetizzato in un unico indice di internazionalizzazione i numerosi tasselli che concorrono a misurare il livello di internazionalizzazione del Piemonte, con l’obiettivo di verificarne l’evoluzione nel tempo e di effettuare confronti con altre realtà regionali di riferimento.

Il calcolo del grado di internazionalizzazione restituisce, per il 2015, la fotografia di un territorio regionale sempre più internazionalizzato, sia rispetto al passato che rispetto all’Italia e alle regioni competitors.

“L’indice di internazionalizzazione del Piemonte ci restituisce la fotografia di un territorio sempre più aperto all’estero, anno dopo anno, capace di attrarre in misura significativa investimenti stranieri e di richiamare, grazie alle sue straordinarie risorse paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche, turisti da tutto il mondo. È proprio su questi elementi che devono puntare le politiche economiche messe in campo dagli attori regionali e dal Sistema camerale, potenziando l’attività di attrazione di capitali e investimenti dall’estero attraverso il Ceipiemonte e sostenendo le eccellenze produttive del territorio, che rappresentano il substrato del mercato del turismo nella nostra regione” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte.

Dal punto di vista dell’evoluzione temporale, il 2015 ha registrato un nuovo e importante sviluppo del valore dell’indice complessivo, cresciuto di oltre 10 punti percentuale rispetto all’anno precedente. Così come accaduto nel 2014, anche nel 2015 la dinamica positiva dell’indice globale rappresenta la sintesi di un incremento più sostenuto della componente economica e di uno più contenuto di quella sociale. L’indice di internazionalizzazione economica, che riassume le informazioni relative alla propensione al commercio internazionale, alla capacità di attrarre investimenti diretti esteri e alla presenza straniera tra gli imprenditori e gli occupati, è infatti cresciuto del 15% rispetto al 2014, mentre la componente sociale, che sintetizza gli aspetti legati alla popolazione straniera, al turismo e alla formazione internazionale, ha registrato un debole incremento (+1%).

Entrando nel dettaglio dei singoli tasselli, emerge come, sotto il profilo economico, il contributo maggiore sia giunto ancora una volta dall’accresciuta capacità del territorio piemontese di attrarre Investimenti diretti esteri: questa componente dell’indice si è, infatti, incrementata del 18% rispetto al 2014. Anche la propensione al commercio internazionale di merci e servizi, e la presenza degli stranieri tra gli imprenditori e gli occupati hanno registrato performance positive rispetto all’anno precedente, con crescite dei rispettivi indici pari al 5% e al 2%.

Per quanto riguarda la sfera dell’internazionalizzazione sociale, la spinta più sostenuta è giunta dal turismo internazionale: il relativo indice, che misura l’incidenza della componente straniera sulle presenze turistiche complessive, ha registrato, infatti, uno sviluppo dell’11% rispetto allo scorso anno.

La componente dell’indice che misura la presenza degli stranieri tra i residenti in Piemonte è stabile rispetto al 2014, mentre l’indice che misura la quota degli stranieri tra gli iscritti presso gli Atenei piemontesi ha segnato un lieve arretramento (-1%) rispetto all’anno precedente.

Anche nel 2015 il Piemonte continua, inoltre, ad apparire più internazionalizzato della media italiana: posto pari a 100 il livello d’internazionalizzazione complessivo dell’Italia, quello piemontese è risultato superiore di quasi 38 punti.

Il confronto con il territorio nazionale premia il Piemonte sia sotto il profilo economico che sotto l’aspetto sociale: con riferimento alla prima componente dell’indice, la regione appare più internazionalizzata della media italiana di circa 44 punti, mentre il livello di internazionalizzazione sociale del territorio piemontese supera di circa 34 punti la media italiana. A livello di singoli indici elementari, è l’attrattività esercitata dal Piemonte sugli Investimenti diretti esteri a giocare un ruolo di fondamentale importanza nel confronto con l’Italia: l’indice piemontese (208,7) appare, infatti, più che doppio rispetto a quello medio nazionale. Restando nell’ambito della sfera economica, il Piemonte manifesta, inoltre, una più elevata propensione al commercio internazionale di merci e servizi (124,0), mentre risulta lievemente penalizzato sul fonte del lavoro straniero (98,6). Spostando l’attenzione sui singoli tasselli che concorrono a definire l’internazionalizzazione sociale, il Piemonte si distingue soprattutto sul fronte della formazione internazionale (197,7), mentre appare ancora penalizzato su quello del turismo internazionale (89,4).

Anche il confronto tra il livello di internazionalizzazione globale del Piemonte e quello delle altre realtà considerate premia la nostra regione: per quanto ciascun territorio manifesti, infatti, marcate specificità, nel complesso nessuno vanta un grado di internazionalizzazione complessivo superiore a quello piemontese.

C.S.

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