“Cosa lascio, cosa cerco?” è il titolo di un convegno in programma martedì 9 maggio, dalle 14.30, alla Biblioteca “Calvino” di Lungo Dora Agrigento 94. Si tratta di un appuntamento importante, rivolto a personale scolastico ma anche a giovani e famiglie, che affronterà il difficile nodo del passaggio tra un ordine di scuola e l’altro, momento talvolta traumatico che può portare, se non adeguatamente preparato, alla piaga dell’abbandono scolastico.
L’evento è organizzato dalla Circoscrizione 7, in collaborazione con l’associazione Parole in Movimento onlus, e ha il patrocinio dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte. È un’iniziativa che fa seguito al progetto “Ascolto in movimento”, che dall’anno scolastico 2007/2008 offre un servizio di ascolto psicologico all’interno di diverse scuole del territorio. L’iniziativa si rivolge a una rete che include anche il Comune e la Città Metropolitana di Torino e, dalla sua nascita a oggi, ha coinvolto 2268 studenti, ai quali si aggiungono 226 docenti e 193 genitori.
A parlare delle opportunità che si creano nel passaggio da una scuola all’altra sarà la dottoressa Enrica Cavalli, psicologa e psicoterapeuta (referente di Ascolto in movimento in due scuole). Interverranno anche la dottoressa Paola Lombardi, responsabile dell’area minori dei Servizi sociali della 7, e il dottor Augusto Consoli, referente del servizio dipendenze dell’Asl, che parlerà dei fattori di rischio legati all’adolescenza.
Poi toccherà ad alcuni studenti delle scuole aderenti al progetto, prima dell’apertura di una tavola rotonda condotta dal dottor Andrea Dughera, psicologo, psicoterapeuta e coordinatore del progetto Ascolto in movimento, nonché responsabile scientifico dell’associazione Parole in Movimento onlus.
L’obiettivo, quindi, è quello di esporre le varie problematiche che si presentano nel passaggio tra i diversi ordini di scuole, cercando però di immaginare delle soluzioni. In realtà, conoscendo meglio la situazione diventa molto più semplice accompagnare gli studenti in questi momenti, ed è per questo che l’incontro, così come il progetto nelle scuole, punta a coinvolgere soprattutto le famiglie.