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Economia e lavoro | 11 giugno 2017, 07:30

L'artigianato rialza la testa: balzano produzione, ordini e occupazione

Nell'ultima indagine congiunturale di Confartigianato Piemonte il territorio mostra evidenti segnali di ripresa. Il presidente Besana: "Ora la sfida è abbracciare la rivoluzione digitale"

L'artigianato rialza la testa: balzano produzione, ordini e occupazione

Si rafforza, almeno in parte, l’ottimismo delle imprese artigane che si era già manifestato nei primi mesi dell’anno. Lo certifica la seconda indagine trimestrale congiunturale del 2017 di Confartigianato Imprese Piemonte.

A tirare, in particolare, sono due indicatori come quello legato alla produzione totale, che continua il trend positivo del saldo, che sale dal 4,68% al 9,25%. Segnali  positivi anche per i nuovi ordini, il cui saldo torna decisamente in terreno positivo, passando dal -0,78% dell'ultima rilevazione al più corroborante +3,80% attuale. E bene anche il dato sull'occupazione, che vede una crescita del 6,08% mentre prima era ferma intorno allo zero.

Qualche nota negativa, anche se minima, permane, quasi a far suonare quei campanelli d'allarme che è bene non scordare, dopo tanti (e lunghi) anni di crisi. Il carnet ordini superiore ai tre mesi scende dall’11,60% al 4,33%, mentre i nuovi ordini per l'export restano negativi, anche se migliorano fino a portarsi quasi alla parità (-0,52%). Anche gli investimenti non sono particolarmente vivaci, visto che calano - pur rimanendo positivi, dal 3,40 all’1,40%. Le imprese intenzionate ad effettuare investimenti per sostituzioni salgono però dall’8,50% al 19,50%. Ottimismo anche per le stime di regolarità negli incassi, che salgono dal 47,50% al 63,80%; le previsioni di ritardi scendono dal 36,80% al 26,80%.

La sfida vera, però, adesso è il digitale. “Le imprese artigiane – osserva Maurizio Besana, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– devono riuscire a compiere un salto di qualità in termini di diffusione ed utilizzo del digitale nei processi produttivi e nella comunicazione. Al riguardo Confartigianato Imprese ha realizzato uno studio denominato ‘Industria 4.0 e manifattura digitale, guida pratica per le piccole e micro imprese’ per sostenere l’artigianato nello sviluppo del proprio potenziale di innovazione e guidarlo nei processi di trasformazione tecnologica. Ispirato al Piano Industria 4.0 del Governo, il documento spiega come i processi produttivi delle micro e piccole imprese possano migliorare in efficienza ed efficacia, consentendo all’impresa di essere più competitiva sui mercati. Il piano Industria 4.0, sostenuto anche da una serie di incentivi fiscali, per chi investe in beni strumentali nuovi materiali ed immateriali, può dare una forte spinta alla crescita. Si tratta di saper aggiornare i valori di creatività ed unicità -che costituiscono tradizionali peculiarità delle imprese artigiane- con i nuovi aspetti teconolgici che oggi si identificano in hardware e software integrati, robotizzazioni, stampanti 3D.La flessibiltà e la capacità di adattamento ai nuovi contesti, propria del mondo artigiano, ci consentirà di vincere anche questa sfida”.

“La rivoluzione digitale – conclude Maurizio Besana – richiede anche nuove politiche di istruzione e formazione continua per i giovani. La strada obbligata è il sistema duale con l’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato di primo e terzo livello per superare il gap tra scuola e mondo produttivo e fornire ai ragazzi le competenze necessarie. Inoltre anche i lavoratori dovranno essere accompagnati durante tutta la loro carriera in un continuo percorso di formazione ed aggiornamento delle competenze digitali e tecnologiche”. 

Massimiliano Sciullo

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