"Parte oggi la discussione in Commissione VI sulla riforma della legge regionale che disciplina il nomadismo, da cui dipende tutta la gestione dei Comuni sulla delicatissima materia degli insediamenti rom. Le proposte in campo sono valide ma non sufficienti, per questo abbiamo presentato due emendamenti molto importanti", annunciano Maurizio Marrone, Consigliere FDI-AN in Regione Piemonte, e Augusta Montaruli, Esecutivo Nazionale FDI-AN.
I due politici spiegano: "Le proposte di legge, infatti, mettono sì un tempo massimo di sosta nei campi, ma non prevedono un limite di grandezza ai campi stessi, consentendo ancora la sopravvivenza di favelas enormi e incontrollabili come quelle della periferia torinese, a partire dagli inferni di roghi tossici e criminalità come strada Germagnano e strada dell'Aeroporto, fino agli abusi edilizi di corso Tazzoli e corso Unione Sovietica".
"Noi Fratelli d'Italia, invece, proponiamo un piano di ripartizione delle aree di transito tra le diverse Province piemontesi, con un limite massimo di 50 abitanti per ogni micro insediamento: basta con le bidonvilles immense dove lo Stato non può più entrare e a dettare legge sono le famiglie malavitose zingare".
"Inutile fissare regole certe se poi i rom creano zone franche dove non vengono rispettate, meglio creare le condizioni per la tolleranza zero verso chi non ha intenzione di rinunciare ad uno stile di vita incompatibile con la convivenza civile. Molti intervengono su questo tema solo a slogan, altri ci mangiano su con gli appalti assistenziali, noi preferiamo puntare alla soluzione del problema con concretezza".