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Politica | 26 settembre 2017, 20:37

"Il Pd vota un condannato ai vertici del Csi, scelta inopportuna e imbarazzante"

Lo sostiene il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle

"Il Pd vota un condannato ai vertici del Csi, scelta inopportuna e imbarazzante"

Il PD in Regione ha piazzato Claudio Artusi nel Consiglio d'amministrazione di Csi Piemonte, con buone probabilità di diventarne presidente. Una scelta inopportuna e imbarazzante. Infatti l'ex manager Anas, Ansaldo, Westinghouse e Fiera Milano nell'83 è stato arrestato e successivamente condannato ad un anno in via definitiva, confermato nel 2000 dalla Cassazione, nell'ambito dello scandalo Zampini. Una vicenda in cui emerse un giro di corruzione per favorire l'acquisto di uno stabile da parte di Comune di Torino e Regione Piemonte in cambio di finanziamenti elettorali. Ai tempi Artusi ricopriva l'incarico di segretario della Democrazia Cristiana torinese.


Gli stessi esponenti dei Democratici di Sinistra, partito del presidente Chiamparino, nel 2006 contestarono duramente la nomina di Artusi ai vertici ANAS da parte dell'ex ministro Lunardi del Governo Berlusconi. Ora il PD vuol farci credere che Artusi non andava bene per l'ANAS ma può andar bene per amministrare il CSI Piemonte? Pare di assistere alla solita “questione morale” a targhe alterne, specialità della casa nel PD.


In un momento in cui alla guida del CSI servirebbe una personalità di specchiata indipendenza politica, il PD preferisce ricorrere a vecchi esponenti della prima repubblica peraltro incappati in reati contro la pubblica amministrazione.

A rendere la nomina ancora più imbarazzante si aggiunge un'ulteriore circostanza: nel corso dell'istruttoria relativa alla scandalo Zampini, in cui fu implicato e condannato Artusi, il CSI Piemonte fornì supporto al Comune ed alla Procura della Repubblica. Mettere un condannato a capo di un'azienda che con il proprio lavoro ha contribuito a farlo condannare ci sembra assurdo e possibile fonte di ulteriore conflittualità.

c.s.

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