Una trentina di studenti si sono ritrovati mercoledì verso le dieci del mattino a Palazzo Nuovo, dando vita a un “presidio itinerante” organizzato dal collettivo Riserva Culturale, costola degli Studenti Indipendenti nelle facoltà umanistiche. Un piccolo corteo che ha sfilato internamento al polo universitario, per poi uscire. In testa uno striscione con la scritta “Contro la burocrazia universitario, per il diritto allo studio universitario, riprendiamo l’appello di novembre”.
La faccenda in questione, peraltro, non è particolarmente semplice da interpretare. L’appello di novembre, infatti, formalmente è sempre stato un appello straordinario, dedicato quindi a situazioni particolari. Nei fatti, poi, l’appello ha visto frequenze ben più elevate, fino allo scorso settembre, quando la possibilità di prenotazione è sparita senza avvertimenti, lamentano gli studenti. Come alternativa, gli studenti avrebbero potuto registrarsi entro il sei ottobre, stampando un ticket e inviandolo ai docenti. “Ma è una procedura molto farraginosa, i tempi sono stati troppo brevi e non ci hanno dato la possibilità di una proroga amministrativa”, dice chi protesta.
"Ultimamente ci sono molti problemi ad aprire un dialogo con la parte burocratica dell’ateneo, e anche in questo caso la cosa è passata sotto banco e le persone se ne sono accorte solo per caso", concludono gli studenti.














