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Scuola e formazione | 14 novembre 2017, 14:16

Politecnico di Torino, arriva la candidatura di Saracco per la guida dell'ateneo

Da anni impegnato nelle dimensioni organizzativa del Poli, Saracco propone molti temi vicini a quelli del movimento di protesta per l'Università pubblica

Politecnico di Torino, arriva la candidatura di Saracco per la guida dell'ateneo

Si aprono le candidature per l'elezione del nuovo Rettore del Politecnico di Torino, che dal prossimo anno e fino al 2024 erediterà il lavoro di Marco Gilli, per traghettare il polo universitario d'eccellenza nel futuro.

Proprio oggi è arrivata la candidatura ufficiale alla carica di Guido Saracco. Già membro del Cda, vice rettore e Coordinatore del Centro per le tecnologie future sostenibili, Saracco aveva partecipato, nello scorso settembre, alle diverse assemblee indette da personale e studenti in protesta contro lo stato dell'Università. Non a caso, tra i vari punti centrali del programma elettorale, ce ne sono alcuni particolarmente vicine a quelle espresse dal movimento 'Insieme per il riscatto dell'Università pubblica'.

Tra tutti l'aumento della borsa di dottorato dai 1.300 euro attuali fino alla soglia di 1.600 “in linea a Paesi come la Francia”, dice Saracco, e l'elaborazione di una piattaforma per cui sono stati coinvolti professori, ricercatori, studenti e personale amministrativo. Altri obbiettivi primari sono l'aumento della “capacità di attrarre studenti”, cui deve seguire, nelle parole del candidato, un aumento del corpo docenti per ricucire lo sbilanciamento in un rapporto che adesso si attesta su 40 a uno rispetto agli iscritti, oltre a dare “più prospettiva di carriera ai docenti, per creare una nuova classe dirigente, oltre a valorizzare il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario.

Saracco parla poi di un approccio più interdisciplinare, la creazione di una filiera per il “trasferimento tecnologico per fornire innovazione a una rete di imprese in grado di fare sistema e creare lavoro sul territorio”, dato anche che “solo il 20% degli studenti del Politecnico rimane nell'area del torinese per lavorare”. In ultima la riqualificazione e gli investimenti su Architettura, lungo il Po, e sulla Cittadella politecnica, oltre a una più ampia apertura alla cittadinanza, con la creazione di un vero e proprio centro culturale. Le risorse con cui realizzare tutti questi progetti, prosegue Saracco, sono ricercare nei finanziamenti già esistenti e in un maggior contatto con le Fondazioni.

Ma quello che il candidato propone è una sorta di rivoluzione sociale intorno al Politecnico: “L'ateneo deve guidare il rilancio del territorio, e per farlo si deve formare una nuova generazione di donne e uomini impegnati, consapevoli e dotati di senso civico, per poter affrontare i grandi cambiamenti  e le sfide sociali del futuro”.

“Da 15 anni mi occupo di organizzazione del Politecnico. Nelle stagioni precedenti abbiamo dovuto fare i conti con diversi cambiamenti, partiti dalla Riforma Gelmini, ma oggi la situazione è cambiata”. Secondo Saracco, serve un nuovo corso.

Bernardo Basilici Menini

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