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Politica | 21 novembre 2017, 13:03

Crisi Embraco, Pentenero: "Chiedo all'azienda un segnale distensivo verso i lavoratori"

La preoccupazione della Fiom-Cgil e della Uilm: "Non è stato presentato un piano industriale". I deputati del Pd chiedono chiarimenti al Governo. Il tavolo regionale aggiornato a sabato 2 dicembre

Crisi Embraco, Pentenero: "Chiedo all'azienda un segnale distensivo verso i lavoratori"

Nel tavolo regionale che si è riunito stamane presso l’assessorato al Lavoro, presente l’assessore Gianna Pentenero e gli amministratori locali del Chierese, Embraco non ha fornito elementi di certezza circa le proprie intenzioni sul futuro dello stabilimento di Riva di Chieri.

Rispetto all’incontro del 3 novembre scorso - dichiara Pentenero - non assistiamo a passi in avanti. Al contrario, l’azienda ha spiegato di non aver preso ancora nessuna decisione sugli investimenti in Piemonte. È evidente – continua Pentenero – che le istituzioni non possono accettare che l’azienda lasci il territorio, con conseguenze economiche e occupazionali di enorme portata. Chiedo quindi alla proprietà brasiliana uno sforzo per elaborare una strategia credibile che assicuri la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di Riva di Chieri. Penso inoltre che Embraco debba dare dei segnali distensivi nei confronti dei lavoratori, ad esempio ritirando la disdetta dei contratti aziendali decisa, in modo quando meno inopportuno, ieri”.

“Tutelare i livelli occupazionali dello stabilimento Embraco di Chieri attivando gli ammortizzatori sociali a sostegno dei lavoratori”: è quanto chiedono in una interrogazione ai Ministri Calenda e Poletti i deputati del Pd Silvia Fregolent, Paola Bragantini e Francesca Bonomo presentata oggi, martedì 21 novembre.

“Occorre inoltre fare chiarezza sulle reali intenzioni del gruppo industriale di presentare un nuovo piano industriale credibile ed efficace in tempi brevi. Il tavolo di crisi attivato dalla Regione Piemonte rappresenta un utile strumento di concertazione – concludono i deputati – ma l’atteggiamento ambiguo dell’azienda rischia di compromettere l’attività di un polo produttivo di eccellenza”.

Oggi i lavoratori hanno scioperato per 8 ore e hanno svolto un presidio sotto l’assessorato al Lavoro in concomitanza con la riunione del tavolo. “Con grande sacrificio – dicono il segretario Uilm, Dario Basso, e il responsabile Embraco per il sindacato, Vito Benevento – i lavoratori stanno manifestando ai cancelli dello stabilimento di Riva di Chieri dal 26 ottobre proprio perché l’azienda non ha presentato un piano industriale credibile che tuteli i posti di lavoro, quindi per noi la richiesta di sospendere le mobilitazioni è inaccettabile".

"Se l’azienda presenterà invece una proposta concreta, siamo disponibili ad aprire una discussione. Al tavolo di oggi la Embraco si è presentata senza un mandato per trattare. A questo punto occorre spostare la trattativa a un tavolo nazionale che coinvolga il gruppo Whirpool, di cui la società fa parte”.

Lino La Mendola, della segreteria provinciale Fiom-Cgil, e Ugo Bolognesi, responsabile della Embraco per la Fiom-Cgil torinese, dichiarano: "Il comportamento dell'azienda Whirlpool-Embraco è vergognoso e inqualificabile, mira a gestire semplicemente il disimpegno: ci saremmo aspettati quanto meno un aumento dei volumi, per continuare con i contratti di solidarietà e anche al fine di preparare un serio piano industriale. È però del tutto evidente che le dichiarazioni di oggi sono di segno totalmente opposto e drammatizzano una situazione che coinvolge 537 famiglie. Abbiamo chiesto alla Regione e a tutte le istituzioni di promuovere le iniziative necessarie per chiedere conto delle responsabilità che l'azionista di maggioranza Whirlpool ha nella gestione della società controllata Embraco. Se non ci saranno sviluppi positivi si andrà verso una prevedibile agonia".

Il tavolo regionale è stato aggiornato a sabato 2 dicembre.

c.s.

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