L' "Iniziativa 5+5 Difesa", che veglia sulla sicurezza del Mediterraneo e riunisce cinque Paesi della riva Sud (Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia) e cinque della riva Nord (Francia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) si è riunita per il cambio di presidenza martedì 12 dicembre a Parigi. E l'unico componente italiano del gruppo di lavoro - fatti salvi i rappresentanti politici - era un torinese, Claudio Bertolotti. Nata a Parigi il 21 dicembre 2004, la 5+5 rappresenta un forum di collaborazione nel settore della difesa e della sicurezza per migliorare, tramite la realizzazione di attività pratiche e attraverso lo scambio di idee e di esperienze, la reciproca comprensione e la fiducia nell’affrontare i comuni problemi della sicurezza.
“Per l’italia - ha ricordato il Ministro italiano della Difesa, Roberta Pinotti - anche per la sua posizione nel Mediterraneo, creare un raccordo tra questi paesi è una vocazione geografica, perché si colloca come un ponte, per questo prometto l’impegno del mio paese per la prossima presidenza per proseguire l’ottimo lavoro fatto dalla Francia”.
Il Ministro Pinotti ha inoltre sottolineato l’importanza dell’iniziativa ricordando che rappresenta “una delle sfide più importanti che abbiamo oggi davanti a noi per sviluppare strategie condivise, consentire uno scambio maggiore di informazioni e di esperienze per diventare più forti e affrontare il terrorismo, nemico comune”. La responsabile del dicastero ha anticipato che il programma messo in piedi per l’anno di presidenza italiano è molto impegnativo e denso di attività. Per il 2018 infatti l’Italia si è resa disponibile alla condotta di 16 attività delle 44 previste dall’Action Plan.
Il torinese Claudio Bertolotti, esperto accreditato presso la NATO e già capo sezione contro-intelligence in Afghanistan, è il ricercatore unico per l’Italia alla “5+5 Defense Initiative” per la sicurezza del Mediterraneo sui temi del contrasto al terrorismo, dell’immigrazione clandestina e della sicurezza delle frontiere.
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