"Il cyberbullismo? Anch'io ne sono stata vittima, pochi mesi fa. Mi è successo dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle". Lo ha detto in aula, durante la seduta odierna del Consiglio regionale, la consigliera Stefania Batzella, oggi al Movimento libero indipendente da lei fondato.
Batzella stava relazionando sulla legge contro il bullismo e il cyberbullismo in discussione in Consiglio (il dibattito proseguirà martedì prossimo). "Subito dopo aver lasciato il M5S, il 16 ottobre scorso - ha ricordato Batzella - su una pagina web che ruotava intorno al Movimento (l'unica ufficiale era quella del blog di Beppe Grillo, qui si parla invece di una pagina di attivisti, movimento5stellenews, ndr) sono stata pesantemente insultata anche con commenti razzisti e sessisti. Tra gli insulti meno gravi ricordo uno 'squallida donnetta' e vi lascio immaginare gli altri. Quello che è incredibile, e lo dico in questa occasione non a caso, è il meccanismo che scatta in certe persone. Aver fatto una scelta che queste persone evidentemente non condividevano, nella loro testa le ha autorizzata a insultarmi. Chiaramente non è accettabile. Per questo, ho denunciato oltre 60 persone alla Procura di Torino, persone che mi hanno coperta di insulti sui social solo per aver lasciato un partito politico".
A margine del Consiglio, Batzella ha ribadito: "Il buon esempio deve arrivare dalle istituzioni. Comunque il mio era solo un esempio che ho portato proprio perché l'ho vissuto in prima persona. Ma quello del cyberbullismo è un problema molto grave, che coinvolge ragazzi molto giovani. E in Piemonte abbiamo avuto recentemente dei casi finiti in tragedia a Novara, Cuneo, Torino. Sono orgogliosa di essere stata io a relazionare su questa legge. E sono questi i contenuti di cui si deve parlare".
Dopo l'addio di Batzella al Movimento, l'ex consigliera pentastellata era stata cancellata, con un colpo di Photoshop, dalla foto di gruppo che ritraeva tutti i consiglieri regionali del M5S con Beppe Grillo, come se non fosse mai esistita. Un gesto che lei non aveva preso bene "perché - aveva spiegato nei giorni successivi all'episodio - io non volevo né rinnegare né cancellare quel periodo della mia vita, né umanamente né politicamente".