La spiritualità che sostituisce la carnalità nella Sicilia anteguerra. La dolce rivoluzione ospita Immacolata concezione della compagnia Vucciria Teatro, una produzione Progetto Goldstein vincitrice di Teatri del Sacro V.
Lo spettacolo racconta la storia di una ragazza siciliana che coglie le fragilità dei clienti di un bordello; viene rappresentato a Torino in prima regionale il 9-10 marzo (ore 21) e 11 marzo (ore 18), presso il Teatro Bellarte (via Bellardi 116 Torino), con ingresso 10 euro (intero) e 8 euro (ridotto). Si consiglia al pubblico la prenotazione del posto, contattando la segreteria allo 0117727867; 3206990599 (orario 16.30-19.00) o scrivendo a info@tedaca.it. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.tedaca.it.
Sicilia, 1940. Concetta viene barattata con una capra gravida dal padre, caduto in disgrazia. Viene affidata a Donna Anna, tenutaria del bordello del paese. La ragazza, estranea ai piaceri della carne, non oppone nessuna resistenza, ma ben presto la sua fama raggiunge tutto il paese, anche se nessuno sa di preciso quali piaceri regali agli uomini. Nonostante tutti millantino di mirabolanti prestazioni, nessuno l'ha mai toccata e Concetta continua a essere vergine. Il suo dono è più spirituale che carnale: può sentire l'anima dei suoi clienti, rendendo possibile la loro fragilità nascosta. Per lei fare l'amore significa fare la barba, giocare a un due tre stella, oppure consolare le lacrime di un "signorotto" del paese.
Immacolata concezione è la storia di un microcosmo siciliano fatto di omertà, violenza e presunzione, ma anche di quell’autenticità tipica della carnalità isolana, dove i ruoli sociali spariscono tra le quattro pareti di una stanza, per poi emergere nuovamente appena fuori l’uscio della porta. Lo spettacolo è ambientato alla vigilia della guerra, racconta il punto di snodo di un sistema sociale in cui le relazioni vorrebbero ancora essere prodotte invece che brutalmente consumate, dove però i concetti di futuro e speranza contenevano i germi malati dei regimi totalitari che provocarono il conflitto mondiale. Da quel momento storico la visione stessa dell’umanità, sia nelle relazioni tra gli uomini sia nel rapporto con il potere, muterà profondamente e il concetto stesso di sacro cesserà di avere una corrispondenza nel piano del reale.
La dolce rivoluzione è la terza stagione firmata Tedacà e Il Mulino di Amleto,
organizzata in collaborazione con il progetto CortoCircuito Torino della Fondazione Piemonte dal Vivo; realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo (Maggior Sostenitore) nell'abito dell'edizione 2017 del bando "Performing Arts", con il contributo di Fondazione CRT; il sostegno di Regione Piemonte,
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