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Politica | 26 marzo 2018, 18:33

Reddito di inclusione in Piemonte: oltre 8.000 domande nei primi due mesi. Torino ne conta 1.330 (VIDEO)

A livello regionale ne sono state accolte 1.635, all'interno della cornice più ampia del Piano regionale per la lotta alla povertà e del Patto per lo Sviluppo di Comunità

Reddito di inclusione in Piemonte: oltre 8.000 domande nei primi due mesi. Torino ne conta 1.330 (VIDEO)

Dopo pochi mesi di azione, è già tempo di bilanci per la Regione, che dal 1° gennaio 2018 (in realtà da dicembre 2017) è attore sul territorio dello strumento nazionale del REI, il reddito di inclusione che ha come obiettivo il contrasto della povertà.

Nulla a che vedere con il reddito di cittadinanza di grande attualità in occasione delle ultime Politiche. Ma un meccanismo che eroga mensilmente una carta di pagamento elettronica e, al tempo stesso, avvia un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale. E oggi, con i primi dati a disposizione, è possibile fare una prima fotografia ai due mesi di operatività.

Sono 664 i punti di accesso attivati in Piemonte (248 a Torino e provincia, seguita dal Cuneese con 169) che hanno ricevuto oltre 8000 domande. Di queste, il 94% è stato "preso in carico" alla luce dei requisiti minimi necessari. "I target prevalenti, che fanno capire come lo strumento vada nella direzione giusta - commenta l'assessore regionale al Welfare, Augusto Ferrari - sono le famiglie con almeno un minore e i nuclei con un over 55 lavoratore. Ovvero le situazioni in cui è più frequente il manifestarsi della povertà assoluta. Sono circa il 68% i richiedenti italiani, mentre i cittadini comunitari sono l'8%. Il resto sono extracomunitari".

Torino, anche per ampiezza del bacino d'utenza, è l'area con il maggior numero di domande raccolte (1330), ma le incidenze percentuali più alte riguardano Vercelli, Casale Monferrato, quindi la provincia metropolitana Centro e il Pinerolese. Seguono Novara Nord e Cuneo Nord. All'interno di questo insieme, il 50% è già stato analizzato dall'Inps e le domande accolte sono state 1635. Il 25,8% di quelle presentate dagli italiani, il 15,7% di quelle presentate dai cittadini UE e l'8,7% di quelle presentate da cittadini extracomunitari.

Da luglio, con la nuova finanziaria, l'accesso al Rei sarà trasformato in universalistico, includendo dunque anche le persone sole e non unicamente i nuclei famigliari. E a contare saranno solo i requisiti economici. "Ma non è solo una questione di sostegno monetario - aggiunge Ferrari - infatti è condizionato alla partecipazione a un progetto di reinserimento del nucleo famigliare, lavorativo è sociale".

In questo contesto, il Piemonte è "la prima Regione ad aver approvato in Italia uno strumento di governo per la lotta alla povertà, mettendo insieme tutti gli attori e le istituzioni. Un lavoro concluso a inizio marzo e deliberato in giunta nei giorni scorsi: non un esercizio teorico, ma la condizione essenziale affinché la Regione possa ottenere un finanziamento statale annuale per finanziare gli interventi gestiti dai servizi".

Il monitoraggio del Rei e il Piano di contrasto alla povertà si inseriscono però in un quadro più ampio: quel Patto per lo Sviluppo di Comunità che scandirrà l'ultimo anno di legislatura della giunta Chiamparino. "È il secondo tempo del precedente Patto per il Sociale - conclude Ferrari - con tre obiettivi principali e trasversali: l'integrazione socio sanitaria, cercando anche di andare a risolvere l'annoso problema dell'assegno di cura, l'inclusione sociale e contrasto alla povertà e il sostegno alla genitorialità e la prevenzione del disagio giovanile - che potrebbe vedere la nostra Regione come prima in Italia a ragionare su un parametro di incidenza sul nucleo familiare - le politiche dell'abitare e il servizio civile universale".

Quest'ultimo è un elemento importante: avendo perso parte del suo valore ideologico e antimilitarista, il servizio civile oggi può essere un momento prezioso per i ragazzi "che imparano a conoscere se stessi e a cercare il proprio posto nel mondo", chiosa Ferrari.

Massimiliano Sciullo

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