“Basta alle prese in giro, agli slogan, alle passerelle elettorali, alle inaugurazioni-farsa come quella di oggi. Non è infatti la prima volta che l’assessore regionale alla Sanità e il direttore generale dell’Asl To3 tagliano il nastro della Casa della Salute di Avigliana, che altro non è che l’ex ospedale Sant’Agostino già trasformato in polo sanitario. Il 14 gennaio del 2017 erano stati inaugurati il nuovo Centro Unico Prenotazioni (CUP) e il centro prelievi, con tanto di taglio di nastro, e già allora l'assessore Saitta aveva battezzato il presidio come Casa della salute. Quindi con l'inaugurazione farsa di oggi si conferma semplicemente il nome di una struttura che tra l'altro non è ancora ultimata”. Lo ha detto Stefania Batzella, consigliera regionale del Movimento Libero Indipendente.
“Dopo un fermo dei lavori di tre anni a causa del fallimento dell’impresa che si era aggiudicata l’appalto per l’adeguamento strutturale dell’edificio, il cantiere è ripartito nel 2015 con ritardi che si sono protratti oltre i tempi previsti. E ancora oggi la piena entrata in funzione dei servizi è lontana. I 16 posti letto (anche se quelli indicati sono 20) per il repartino di 'continuità assistenziale' si trovano all'ospedale di Rivoli dal novembre scorso, e non saranno riportati ad Avigliana fino a quando non saranno finiti i lavori di ristrutturazione".
"Inoltre l’attività di chirurgia oculistica è stata sospesa e trasferita a Susa dallo scorso anno a causa di casi di infezioni denunciate dai pazienti, e ancora non è stato chiarito se il servizio farà ritorno ad Avigliana. Così come vorrei sapere se le risorse a disposizione consentiranno di retribuire i professionisti e se il personale sarà sufficiente per svolgere a pieno regime tutte le attività”.
“La conversione del vecchio ospedale Sant’Agostino in CAP (Centro di Assistenza Primaria) e in CAVS (Continuità di Assistenza a Valenza Sanitaria), e infine in Casa della Salute – ha spiegato Batzella –, è costata circa 6 milioni di euro. Ma ad oggi, nonostante le inaugurazioni-farsa, il presidio non è ancora diventato un punto di riferimento sanitario per la popolazione, molto confusa e poco informata sul concreto ruolo e sulle reali prestazioni sanitarie che potrà trovare all’interno della struttura. E’ giunto il momento di passare dalle parole e dagli slogan elettorali ai fatti concreti, è ora di dare risposte efficienti ed efficaci ai bisogni di salute dei cittadini”.