“Il calo ulteriore in un anno del 15% nell’export delle aziende torinesi verso la Russia dimostra i danni progressivi che le sanzioni economiche stanno provocando al nostro territorio: a pagare il conto di questa guerra commerciale non è unicamente il settore agroalimentare, che solo in Piemonte ha bruciato 60 milioni di euro ogni anno dal 2014".
"Ma soffre anche il mercato dei mezzi di trasporto, aggravando così la crisi del nostro automotive. Un sacrificio che il nostro interesse nazionale e territoriale non può più permettersi”: così Augusta Montaruli, parlamentare torinese di Fratelli d’Italia, commenta i dati emersi dal convegno odierno sulla cooperazione economico-commerciale tra le città di Torino e San Pietroburgo organizzato presso il centro congressi Torino Incontra dall’Amministrazione di San Pietroburgo e dal Comune di Torino in collaborazione con l’Associazione Conoscere Eurasia, Gruppo Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia.
“La Federazione Russa tutela giustamente i suoi interessi, promuovendo il Made with Italy e incentivando le imprese italiane impossibilitate nell’export a trasferire direttamente la produzione in Russia, trasformando così un’emergenza in un’opportunità di crescita. Ma noi dobbiamo pensare anzitutto a tutelare il nostro patrimonio produttivo sul territorio con le sue ricadute occupazionali, ristabilire normali relazioni commerciali con la Russia e prevenire così preoccupanti fughe di brand e know how italiani al di fuori dei nostri confini".
"La soluzione è una sola, porre un veto al rinnovo delle sanzioni economiche, misure che si sono dimostrate assolutamente inadeguate a risolvere la crisi ucraina e hanno conseguito l’unico risultato di impoverire la nostra imprenditoria italiana. Presenteremo al più presto una risoluzione in tal senso nella Commissione Politiche UE della Camera dei Deputati”, annuncia Montaruli.