"Superare i test per come sono strutturati oggi, eliminando la percezione di "lotteria" che forse si è diffuso. E poi decidiamo anche chi fa che cosa, senza riversare tutti i costi sull'Università e poi anche le responsabilità sull'impatto nel mondo del lavoro". Così il rettore dell'Università di Torino, Gianmaria Ajani, sul tema dell'eliminazione del numero chiuso a Medicina.
"Ci si può ragionare - prosegue - ma riflettiamo magari su un anno comune a tutti con insegnamenti di base e poi una selezione successiva. Ma non si può parlare di chiusura difensiva da parte dell'Università. Anche perché poi ci sarebbe l'ostacolo delle specializzazioni, che pongono davvero dei paletti e senza le quali non si riesce nemmeno a fare le guardie, ormai".