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Economia e lavoro | 18 ottobre 2018, 13:41

Fiom Cgil, Federico Bellono al passo d'addio: "Sono stati 8 anni fatti di resistenza"

Al suo posto subentrerà Edi Lazzi, torinese e in arrivo dalla zona di Collegno. "In provincia ci sono ancora 100mila metalmeccanici e tante questioni non risolte"

Fiom Cgil, Federico Bellono al passo d'addio: "Sono stati 8 anni fatti di resistenza"

Ogni corsa arriva a una sua fine naturale. Anche se Federico Bellono, al passo d'addio dalla segretaria provinciale di Fiom Cgil, non si fa prendere dall'emozione o dalla nostalgia. Domani passerà il testimone a Edi Lazzi, 37 anni, torinese e proveniente dall'area di Collegno. "Ma non vado mica in pensione. Resto a disposizione della Fiom". A lasciar intendere che ci sarà un "dopo".

Il suo "prima", tuttavia, lo ha tenuto impegnato ancora fino ai giorni scorsi. Martedì era davanti alla porta Due di Mirafiori per rilanciare il grido d'allarme sulle condizioni del Polo del lusso di Torino (Mirafiori, ma anche la Maserati a Grugliasco). E gli ultimi mesi, accanto a Fca, lo hanno impegnato con vertenze che stanno segnando un'epoca: quella di Embraco e quella di Comital-Lamalu. Dovendo fare una sintesi, Bellono parla dei suoi ultimi 8 anni come di "otto anni di resistenza. Ma al termine dei quali possiamo dire, e non era scontato, che la Fiom è sempre in campo".

Arrivato al termine del suo mandato, oggi proprio il segretario uscente ha aperto i lavori del Congresso dei metalmeccanici torinesi. Una riunione che ha richiamato 195 delegati eletti nelle assemblee di base (oltre 600 in 302 aziende di Torino e provincia) e anche la presenza di Francesca Re David, che di Fiom è la segretaria a livello nazionale. I lavori si concluderanno soltanto domani con la proclamazione del nuovo segretario provinciale, 

Con Lazzi si darà corpo a quello che lo stesso Bellono definisce un rinnovamento "generazionale, a in continuità con il passato: vogliamo guardare avanti". Ma senza dimenticare quel che si è fatto fin qui. "Abbiamo avuto un ruolo importante a Torino, proprio in un periodo in cui si sono dovute affrontare la crisi economica, la vicenda di Fca e un modello di relazioni sindacali decisamente diverso rispetto al passato. Ma in provincia di Torino restano ancora 100mila lavoratori metalmeccanici e tante questioni sono ancora irrisolte". 

I lavori del congresso di oggi, peraltro, sono "usciti" dagli spazi della Fiom torinese, per raggiungere in streaming anche la nave Mare Jonio di Mediterranea. Si tratta di un'imbarcazione allestita con il sostegno di associazioni, ong e singole persone, che opera per aiutare i migranti in difficoltà. "Vogliamo rappresentare la nostra vicinanza e il sostegno a chi aiuta gli altri in maniera del tutto disinteressata, dove i soccorsi sono ormai ridotti al minimo a causa delle politiche del Governo".

Ma dopo 20 anni da sindacalista, come sono oggi i lavoratori? "Più soli", conclude Bellono.

Massimiliano Sciullo

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