Dario Fo. Drammaturgo, attore, regista, scrittore, ma anche anche scenografo, pittore e disegnatore. Il Premio Nobel, scomparso due anni fa, fu chiamato nel 1985 dalla Biennale Teatro di Venezia, allora curata da Franco Quadri, per realizzare uno spettacolo su Arlecchino, insieme alla moglie, Franca Rame. La piéce, “Hellequin, Harlekin, Arlekin”, andò in scena il 18 ottobre 1985 al Palazzo del Cinema del Lido di Venezia.
Ma il personaggio tra i più noti della Commedia dell’arte fu di grande ispirazione per Dario Fo, che realizzò anche alcuni bozzetti, che ora trovano spazio alla galleria Volume Otto di via Pinerolo 8, ad Aurora. Trentatré disegni, curati da Sergio Martin, che fu amico e collaboratore di Dario Fo, saranno esposti nell’ambito di Paratissima, per la sezione “Art in the city”, fino a domenica 4 novembre. Dopodiché la mostra continuerà, dal martedì alla domenica, fino al 30 novembre (dalle ore 14 alle 18).
La mostra, intitolata “Fo – Arlecchino_ 33 volte Dario Fo”, è accompagnata da alcune riproduzioni della nota maschera allegorica, con tre chiavi di lettura offerte da noti pittori e artisti contemporanei: l’illustratore e scenografo Lele Luzzati (con un’opera fatta per Silvio Bastiancich, fondatore del Teatro Bagatto di Torino); le versioni di Pablo Echaurren, autore della copertina di “Porci con le ali” e figlio del pittore surrealista cileno Sebastian Matta; e l’artista visivo Vincenzo Fiorito.
Alla Volume Otto, però, arriveranno anche importanti ospiti, come anna Barsotti, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo, ma anche di altri corsi, all’Università di Pisa. E ci sarà lo chef Cristian Barbato, il quale sta lavorando per ideare un dolce dedicato alla maschera di Arlecchino. Lo spazio espositivo ad Aurora ospiterà anche una testimonianza visiva, curata dal gallerista, del “maggio francese”, con una trentina di manifesti di protesta realizzati dagli studenti parigini dell’epoca.
Per informazioni: stampalambda@gmail.com














