17 punti dopo 12 giornate. E’ il bottino conquistato dal Toro di Mazzarri, che ha lo stesso andamento lento di quello di Mihajlovic un anno fa. Insomma, l’atteso salto di qualità per il momento non è ancora arrivato.
Se rispetto al primo anno della gestione Miha, i granata adesso viaggiano forte in trasferta (dove sono ancora imbattuti), in casa sono caduti già tre volte e con un redimento così deficitario allo stadio Olimpico diventa dura raggiungere l'obiettivo l’Europa. E così tra i tifosi che non hanno mai amato troppo l’attuale tecnico, aumenta la nostalgia per il predecessore. Che, dopo mesi di silenzio, è tornato a parlare della sua vecchia squadra: “Non è giusto dire che questo Toro è simile al mio in termini di risultati, questo è più forte di quello che avevo io”, ha tenuto a precisare Mihajlovic.
In effetti diventa difficile dare torto al tecnico serbo, se si pensa all’ultimo mercato granata, che ha portato in dote Meité, Ola Aina, Soriano e Zaza, oltre ad aver visto la conferma di tutti i big. E Miha non manca di sottolinearlo: “Lo ha detto lo stesso presidente, che ha costruito una squadra per andare in Europa. Ha speso, ha speso…”. Eppure, dopo la rotonda vittoria di Marassi è arrivato il brutto stop contro il Parma che ha complicato i piani di scalata verso l’alta classifica: “Io resto un tifoso del Toro, al di là di quello che si potrebbe pensare, però per l’Europa la vedo dura".
"Ci sono sei squadre, Juve, Napoli, le due milanesi e le due romane, che hanno qualcosa di più”. E non solo quelle, secondo Mihajlovic: “Ci sono anche Atalanta e Fiorentina in corsa, oltre al Sassuolo che sta giocando bene. Sarà dura”, aggiunge Mihajlovic. “Ma se il Toro dovesse farcela sarei contento”.
Dal Toro al suo capitano. Belotti è sotto la guida del tecnico serbo che è diventato mister 100 milioni e un bomber di statura internazionale. Ma adesso non riesce neppure più a trovare posto nelle convocazioni di Mancini: “Belotti quando sta bene è un giocatore importante, ma si deve meritare la chiamata, facendo bene sul campo come fatto contro la Sampdoria”, ha detto Miha. “Mancini lo chiamerà se si meriterà la convocazione, lo sanno tutti i giocatori che le convocazioni funzionano così”. E se il Gallo tornerà a cantare in azzurro sarà perché è tornato a segnare e a fare la differenza con il Toro.
In vista della delicata trasferta di lunedì 26 a Cagliari, posticipo del prossimo turno, i granata hanno lavorato anche di domenica, non conoscendo soste. Da mercoledì poi al Filadelfia il gruppo a disposizione di Mazzarri tornerà al completo, col rientro di tutti i nazionali dagli impegni con le rispettive selezioni.
Nelle ultime ore è arrivata infine l'ufficialità di una firma attesa da settimane: Iago Falque ha detto sì al Toro, prolungando il suo contratto fino al 30 giugno 2022. Lo spagnolo è il presente e sarà anche il futuro granata.