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torinoggi.it | 18 dicembre 2018, 09:48

Il Natale dei senzatetto ha la tavola imbandita: da vent'anni la colazione nei dormitori

L'Associazione Colazione Insieme fornisce il primo pasto della giornata la domenica in alcuni centri cittadini. Anche quest'anno torna la cena della vigilia di Natale con il contributo della Circoscrizione 2

Il Natale dei senzatetto ha la tavola imbandita: da vent'anni la colazione nei dormitori

Quando venne aperto il primo dormitorio nella zona, gli abitanti delle case borghesi insorsero. Ricordo i lenzuoli bianchi appesi ai balconi di fronte per protesta”. Così Beppe Bonarrigo ripercorre le tappe salienti che hanno portato, vent’anni fa, alla fondazione di Colazione Insieme, l’associazione di volontariato di cui è presidente. Periodi di contestazioni, nel 2009, fomentate dalla bipartizione politica (la sinistra in giunta comunale, la destra nella circoscrizione), con fiaccolate e presidi durati circa un mese nel cuore del quartiere Santa Rita, la periferia “bene” di Torino sud.

Ma la storia ha inizio molti anni prima. Era il 1997, e la Città di Torino, con l’allora sindaco Valentino Castellani, decise di inaugurare un ricovero per i senzatetto, con quarantacinque posti, nei locali dismessi della ex succursale del liceo Cavour, in via Filadelfia. Passata l’emergenza freddo, il gruppo di volontari che aveva contribuito a distribuire i pasti decise di continuare l’esperienza, estendendo il servizio di colazione anche ad altri dormitori di Torino. “Il Comune non era attrezzato per i giorni festivi – spiega Bonarrigo –, così noi ci siamo muniti di thermos di caffè e pacchi di biscotti. All’inizio eravamo una ventina di persone, un movimento di volontari accomunati da un ideale”.

La vera associazione è nata di fatto nel 2007, e ad oggi concentra la propria attività nei dormitori Tazzoli, Ghedini, Carrera e Ghiacciaie. Conta 68 volontari, oltre alle tante persone che contribuiscono donando gli alimenti. Fondamentale, infatti, l’aiuto dei volontari “invisibili”, che agiscono dietro le quinte, non iscritti all’associazione. Grazie alla raccolta dei prodotti offerti si immagazzinano con parsimonia caffè, biscotti, latte, zucchero, brioches e tè. “Siamo un’associazione laica, ma ci siamo sempre appoggiati alla chiesa del territorio, che ci fornisce tuttora i locali”, spiega Bonarrigo, ormai di casa nella parrocchia della Pentecoste, in via Filadelfia. “Grazie a diversi appelli lanciati durante le messe, le gente ha iniziato a conoscerci”.

Quest’anno Colazione Insieme promuove nuovamente il progetto delle cene di Natale e Capodanno nei dormitori, con il supporto della Circoscrizione 2. Teglie di lasagne e pasta al forno, torte salate, pollo allo spiedo e polpette, con dolci e frutta per regalare un po’ di calore anche ai meno fortunati, condividendo il momento di festa. “Cerchiamo di fare il massimo – commenta Bonarrigo – chiedendo ai parrocchiani di contribuire come possono. Nelle sere del 24 e del 31 organizziamo diverse squadre di volontari che vanno nei dormitori a distribuire le cene, e restano con gli ospiti fino al momento della buonanotte. La nostra filosofia è: non si butta via nulla. Per questo portiamo le eccedenze in altri dormitori cittadini non di nostra stretta competenza, come il Reiss Romoli o il San Luca. Io, in quelle sere, faccio il giro di tutti a controllare che ogni cosa vada bene e le persone siano contente”.

Alle famiglie viene richiesto di preparare cibi semplici, facili da riscaldare e senza carne di maiale, nel rispetto delle altre religioni. I contenitori potranno essere lasciati alla parrocchia Sant’Ignazio di via Monfalcone 150, tra le 17 e le 19 delle due vigile. E, come ogni Natale che si rispetti, i senza dimora riceveranno anche in dono, dall’associazione, biancheria intima, calze e, per le donne, i leggins.

Non si tratta solo di garantire loro un tetto”, conclude Bonarrigo, modesto e comunque orgoglioso di quanto costruito in vent'anni di impegno, “ma di dare loro una nuova opportunità. Tutti dovremmo impegnarci per far sì che questi individui non perdano il valore di essere persone, ognuno con una vita dolorosa alle spalle e una dignità da difendere e preservare”.

Manuela Marascio

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