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Economia e lavoro | 07 febbraio 2019, 06:00

Skf, i cuscinetti del futuro hanno le istruzioni per vincere la crisi

Il 2018 del gruppo regala numeri importanti, ma anche una forte spinta 4.0 e novità sul contratto in base ai risultati per i dipendenti

Skf, i cuscinetti del futuro hanno le istruzioni per vincere la crisi

Cuscinetti a sfera con al proprio interno le istruzioni per il loro miglior utilizzo e in grado di dialogare con una app. Ma il 4.0 è piombato all'interno di Skf in maniera vasta e significativa, anche in termini di processo e di interventi in caso di problematiche e difficoltà.

Ad Airasca, per parlare di una delle presenze nel Torinese insieme a Pianezza e Villar Perosa, è stato messo in piedi un sistema paperless, con ordini di lavoro e documenti del tutto smaterializzati. Ma ogni stabilimento del Gruppo porta con sé una componente di novità.

Il bilancio del 2018 di Skf Italia non è fatto solo di numeri, in crescita sotto tutti i parametri, ma anche di visioni e prospettive. Ma i numeri raccontano di dodici mesi importanti: le cifre dicono che il fatturato è cresciuto da un miliardo e 137 milioni a un miliardo e 168 milioni. Con un utile operativo salito da 110 a 118 milioni e un margine operativo che da 9,7 è salito a 10,1%.

Certo, c'è ora da confrontarsi con i mutati scenari economici, italiani ma anche internazionali. Anche se l'ad di Skf Industria Italia non vuole parlare di preoccupazione. "Preoccupazione no, ma sano realismo. Ci aspettiamo un primo trimestre stabile e con un gennaio anche migliore rispetto al 2018. Sappiamo che il mercato forse non ci aiuterà come in passato, ma non tutti i settori stanno soffrendo. Faremo attenzione, bisognerà lavorare ancora di più per trovare nuove opportunità di business, quindi ordini e quindi successi per le nostre produzioni". "In ambito automotive - prosegue - un piccolo rallentamento si è già visto ed è difficile dire quanto durerà. Dovrebbero entrare nuovi modelli e molto dipenderà da quello, visto che avremo una buona posizione come quota di mercato e quindi siamo ottimisti".

I risultati, però, sono accompagnati anche da un rinnovo di contratto collettivo nazionale ("siglato all'unanimità dalle sigle sindacali", sottolinea Paolo Ferrero Varsino) che prevede importanti parti flessibili di retribuzione a seconda dei risultati dell'azienda. "Il frutto di un dialogo costante che permette di arrivare a istituti innovativi". E così, l'importo medio pro capite rispetto al contratto nazionale di lavoro è stato - nel triennio - di circa 3000-3300 euro nee buste paga dei dipendenti.

Massimiliano Sciullo

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