A Torino sono 8.690 le famiglie - su 13 mila e 50 domande presentate fino al 28 febbraio - che stanno beneficiando del Reddito di Inclusione, misura nazionale di contrasto alla povertà della durata di diciotto mesi.
Il meccanismo prevede che mensilmente venga erogata una cifra su una carta di pagamento elettronica e, al tempo stesso, avviato un progetto personalizzato di inclusione sociale. A fornire il quadro i dirigenti della divisione Servizi sociali, su richiesta della consigliera del Pd Monica Canalis.
Il REI va ad incidere soprattutto sulla fascia di età compresa fra i 30 e i 55 anni (5.012 beneficiari) e quella fra i 56 e 67 (2.890), residenti per la maggior parte nella zona nord della città (4.883 contro i 3.035 dei quartieri a sud della città), per due terzi italiani, 6.181 contro i 2.509 stranieri. Ancora da definire l’impatto economico complessivo del provvedimento, anche in considerazione del fatto che verrà presto sostituito dal reddito di cittadinanza del quale non si conosce ancora il numero definitivo dei richiedenti.
"Il 48% dei beneficiari torinesi - spiega la consigliera comunale del Pd Monica Canalis - non era ancora seguito dai servizi sociali. Si tratta di un grande risultato - ha aggiunto - che ha consentito di intercettare una quota di popolazione nuova, che prima non erano raggiunti da alcuna misura di sostegno".