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S. Salvario / Lingotto | 21 novembre 2024, 16:14

Campi da padel a Villa Glicini, da rivedere il progetto per gli stop della Soprintendenza

Dopo più di un anno dall'inaugurazione del nuovo gestore, che ha preso il posto dello storico Club Scherma Torino, difficile capire se i lavori previsti saranno realizzati

Campi da padel a Villa Glicini, da rivedere il progetto

Campi da padel a Villa Glicini, da rivedere il progetto

I campi di padel a Villa Glicini non s'hanno da fare. O almeno, la questione è molto complicata. A ritardare i lavori, come spiegato dall'assessorato allo sport, sono i vincoli della Soprintendenza delle Belle Arti, che sono cambiati dopo il bando di gara vinto da Scherma Italia SSD nel 2021.

In mezzo ci sono stati anche ricorsi legali, che hanno rallentato ulteriormente l'assegnazione della Villa di proprietà del Comune: Scherma Italia era in realtà arrivata seconda dietro al vecchio concessionario Club Scherma Torino, ma il Tar nel 2022 aveva revocato la vittoria di quest'ultima. CST aveva a sua volta fatto ricorso e la sentenza di definitiva assegnazione della concessione a Scherma Italia è arrivato solo la scorsa estate, con la riapertura e l'inaugurazione il 5 luglio 2023.

Secondo il progetto vincitore del bando, al posto dei campi da calcetto e tennis sarebbero dovuti sorgere sei campi da padel, che si sarebbero aggiunti a piscina, palestra, pedane da scherma, ristorante e sala eventi già presenti nella Villa nel cuore del Parco del Valentino. I lavori per la costruzione dei campi da padel, che avrebbero una durata totale di 14 mesi, non sono però mai partiti. A interessarsi alla questione sono stati, a ottobre, il capogruppo di Torino Libero Pensiero Pino Iannò e il vicecapogruppo di Forza Italia Domenico Garcea, che avevano presentato due interpellanze all'assessore allo sport Mimmo Carretta.

Questa mattina, durante il controllo di gestione, il presidente della commissione Iannò ha richiesto agli uffici l'approfondimento e l'aggiornamento sulla questione, chiedendo se il progetto sia o meno realizzabile. "Anche noi ce lo stiamo chiedendo, Villa Glicini è un impianto estremamente complesso - dicono dagli uffici comunali - . La Soprintendenza risponde a normative diverse dalle nostre, e noi dobbiamo sottostare. Il primo decreto della Soprintendenza a distanza di un anno è stato rettificato, cambiando le norme in corso d'opera".

Tra le cause del mancato avvio dei lavori, quindi, la necessità di rivedere il progetto, che non è più possibile realizzare oggi così com'era stato presentato nel 2021. Il Comune è al lavoro con la Soprintendenza per capire cosa sia possibile fare e cosa no.

Ad esempio: il progetto prevedeva la costruzione di strutture verticali che ostacolerebbero la vista della Villa, cosa impedita dalla Soprintendenza. Togliendole dal progetto, forse, sarebbe possibile procedere, ma ad oggi le incognite sono ancora troppe per capire se i nuovi campi vedranno mai la luce.

Francesco Capuano

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