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Sanità | 07 aprile 2019, 16:18

Nell’ospedale da campo della Maxiemergenza piemontese in Mozambico vengono alla luce due gemelli: si chiamano Italia e Mario (FOTO)

Uno dei due neonati è nato in arresto cardiaco, e salvato grazie alle manovre rianimatorie del team del dottor Raviolo. A nulla sono invece valsi i soccorsi prestati ad un bambino di 9 anni, morto annegato in spiaggia. L’Emergency medical team della Regione visitato dal ministro della Sanità del Mozambico

Nell’ospedale da campo della Maxiemergenza piemontese in Mozambico vengono alla luce due gemelli: si chiamano Italia e Mario (FOTO)

Si chiamano Italia Mario.

Sono i due gemelli venuti alla luce all’interno dell’ospedale da campo dell’Emergency medical team della Regione Piemonte allestito in Mozambico, a Beira, una delle città più colpite dal disastroso ciclone Idai.

La struttura guidata dal dottor Mario Raviolo è l’unica in Italia ad affrontare questo tipo di emergenze: le tende che ospitano le varie sale dell’ospedale da campo ospitano, quotidianamente, visite, esami di laboratorio, interventi chirurgici.

IL PARTO DI ITALIA E MARIO

I sanitari del team di Raviolo hanno dovuto far fronte anche ad alcuni parti.

Tra questi, un parto gemellare: Italia e Mario hanno visto la luce nella struttura dell’EMT piemontese.

“Lacrime di gioia in ‘Casa Italia’ a Beira. – scrive dal Mozambico il dottor Raviolo – Mario e Italia, gemelli nati con un drammatico parto nella sala operatoria, sono vivi e teneramente assistiti dalla loro mamma”.

I nomi dati ai due neonati omaggiano la nostra Nazione e il direttore dell’EMT della nostra Regione. Mario è stato partorito in arresto cardiaco, e soltanto le manovre rianimatorie poste in essere immediatamente dai sanitari hanno permesso di salvarlo, per poi affidarlo alle cure della mamma.

I genitori, da fuori città, sono partiti alla volta della struttura sanitaria piemontese, dal momento che – attualmente – quest’ultima è l’unica in grado di far fronte a interventi sanitari di questo genere.

I SOCCORSI AD UN BAMBINO DI 9 ANNI, MORTO ANNEGATO

Raviolo, insieme ad alcuni membri del team, è intervenuto in prima persona anche al di fuori della struttura sanitaria da campo. I sanitari hanno infatti prestato soccorso ad un bambino, di 9 anni di età, annegato sulla spiaggia di Beira.

Anche in questo caso sono state immediatamente avviate le manovre rianimatorie ma, purtroppo, per il bimbo non c’è stato nulla da fare.

11 TECNICI LOGISTI GARANTISCONO LA SOPRAVVIVENZA DEL TEAM

La nostra sopravvivenza – spiega Raviolo - è garantita da 11 logisti, di cui 7 volontari del Coordinamento regionale di Protezione civile.

Sono loro che, il primo giorno e in quelli successivi, hanno effettuato i collegamenti idraulici ed elettrici. Ci ha salvato l’inventiva italiana e la nostra grande flessibilità.

Si sono dovuti spendere molti soldi per le tubazioni e i collegamenti idrici, ma ora i nostri servizi scaricano in quello che ipotizziamo essere un sistema fognario. Abbiamo acqua per lavandini e docce, a temperatura ambiente. Inceneriamo tutto, per non creare problemi di possibili rischi di diffusione di infezioni.

La nostra cucina, poi, è apprezzata dai colleghi internazionali, che fanno a gara per condividere un piatto di pasta. E noi si continua, giorno e notte, perché la nostra goccia in questo immenso Oceano dimenticato non evapori”.

LA VISITA DEL MINISTRO DELLA SANITA’ DEL MOZAMBICO

Nei giorni scorsi, la struttura sanitaria da campo del Piemonte è stata oggetto della visita di Nazira Vali Abdula, ministro della Salute della Repubblica del Mozambico, e dell’ambasciatore italiano in Mozambico, Marco Conticelli.

IN ARRIVO UN SECONDO CONTINGENTE DI OPERATORI SANITARIA

La missione del primo contingente di operatori sanitari intervenuti in Mozambico, partita dall’Italia il 25 marzo scorso, rimarrà in Africa sino al 14 aprile. Intanto, due giorni prima, partirà alla volta di Beira un secondo gruppo di operatori, che si avvicenderà nella gestione dell’ospedale da campo.

Nicolò Bertola

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