Sessanta giorni di riprese, che hanno dato origine a 1500 ore di "girato" per raccontare - puntata dopo puntata - come funzionano gli stabilimenti FCA nel mondo, in particolare le zone più "estreme", dove vengono effettuati i test delle vetture prima di arrivare al cliente.
Dunque centro ricerche Fiat e il Centro sicurezza di Orbassano, ma anche il Circolo polare artico o il deserto sudafricano. Tutto questo è "FCA What's behind", iniziativa con cui la casa produttrice apre per la prima volta la porta d'accesso alle zone spesso nascoste all'interno del ciclo produttivo delle vetture.
Si scopre, per esempio, che freni, motori e sistemi di guida vengono messi alla prova ad Arjeplog, in Svezia, tra distese di neve, alci e temperature proibitive, ma anche nel caldo schiacciante del deserto di Upington, dove possono sfrecciare fino a 250 chilometri orari grazie a zone riservate e l'approvazione del governo. Da lì è passata anche la 500 elettrica, prossima "abitante" di Mirafiori, secondo i piani presentati dal Lingotto in autunno.
"Con questo lavoro l'impegno è orientato a risolvere i bug e i problemi non solo a livello di progettazione virtuale, ma anche con prove fisiche, concrete - racconta Claudio Demaria, responsabile engineering di FCA per Emea -. Validazioni e certificazioni che portano al via libera per la produzione delle vetture".
Ma la sfida non finisce qui. "Le nuove tecnologie, dalla guida autonoma alle tecnologie abilitanti, ci pongono nuovi traguardi di eccellenza. Non vogliamo essere semplici assemblatori, ma anche integratori grazie alla nostra esperienza e alla nostra conoscenza", spiega Demaria.
Tutti i filmati saranno pubblicati sul sito ufficiale di FCA, ma saranno anche distribuiti a broadcast e canali di massa. "I nostri test non sono diversi da quanto faccia anche la nostra concorrenza. Ma i nostri video per la prima volta li svelano al pubblico", dice Demaria.
Qui, il video dedicato a Arjeplog: