Uno dei derby più belli e spettacolari degli ultimi anni vede il Toro sfiorare l’impresa allo Stadium. Mazzari ha sognato a lungo il colpaccio, grazie alla rete firmata poco dopo il quarto d’ora da Lukic, complice un clamoroso errore di Pjanic.
A quel punto la Juve ha iniziato a caricare a testa bassa, con uno Spinazzola devasante sulla fascia e Ronaldo a caccia di un gol per inseguire il trono di re dei bomber. Sirigu è stato sempre un baluardo quasi insuperabile, Izzo un autentico ministro della difesa, Bremer (al debutto da titolare) non ha fatto rimpiangere Moretti, così il Toro è riuscito a rintuzzare a lungo le folate bianconere. Per un’ora di gara i granata hanno provato anche a ripartire, ma nel finale molti di loro non ne avevano più, ad iniziare dal generosissimo (ma poco lucido) Belotti, la Juventus ha avuto il merito di non togliere mai il pedale dall’acceleratore e grazie all’accoppiata Spinazzola-CR7 ha trovato l’1-1 quando ormai mancavano pochi più di cinque minuti alla fine.
Certo, Allegri aveva poco da pescare in panchina, altrimenti il fantasma di Cuadrado sarebbe stato sostituito molto prima, però i bianconeri hanno dimostrato di tenere al derby, non giocando con lo spirito vacanziero come qualcuno aveva vaticinato alla vigilia. La Juve cnserva così l’imbattibilità casalinga in campionato, il Toro dice addio (forse) definitivamente al sogno Champions, ma resta assolutamente in corsa per l’Europa League. Un traguardo che meriterebbe, per quanto ha fatto vedere in questa stagione: non a caso, alla fine i giocatori sono andati a ricevere il meritato premio, con un lungo applauso sotto il settore ospiti colorato di granata.
Il 4 maggio e il 70esimo anniversario della tragedia degli Invincibili è stato onorato da questo Torino e anche dal pubblico bianconero, che dopo le tante polemiche del passato ha esposto uno striscione per rendere onore ai caduti di Superga, applaudito da tutto lo stadio in un clima da fair play inglese, quello che spesse volte manca in molti impianti del nostro calcio.
Cronaca. L’Allianz Stadium non presenta il consueto tutto esaurito, pur trattandosi di un derby, con la curva bianconera che presenta una bella coreografia al momento dell’ingresso delle squadre (“La Signora ha vinto ancora”, con un enorme tricolore a fare da sfondo), ma anche qualche insolito spazio vuoto. Il settore ospite, invece, è stracolmo, con una fetta della curva Maratona che si è trasferita nell casa bianconera, per l’occasione. Allegri sceglie il 4-4-3, con Bernardeschi e Kean al servizio di Cristiano Ronaldo, mentre Cuadrado è arrestrato sulla linea dei centrocampisti assieme a Pjanic e Matuidi; Mazzarri invece sceglie il brasiliano Bremer, al debutto da titolare, per sostituire lo squalificato Moretti in difesa, mentre sono Meité e Berenguer gli esterni che accompagnano il Gallo Belotti, con Baselli che parte in panchina a favore di Lukic, uno dei migliori domenica scorsa contro il Milan.
Primo tiro (altissimo) di Bernardeschi, al 6’ brividi per un contatto in area tra Sirigu e CR7, ma il portiere granata prende nettamente il pallone. All’11’ De Silvestri si invola bene sulla destra, ma sul suo cross Belotti non ci crede e tocca debolmente, sprecando da pochi passi una potenziale occasione. Al quarto d’ora, su una veloce ripartenza granata, Berenguer innesca il Gallo, che costringe Szczesny asalvarsi in corner. Passa un minuto e su una iniziativa di Kean la Juve potrebbe fare male, ma Izzo pulisce l’area, evitando guai per la sua retroguardia.
Al minuto 17 il derby si sblocca. Dormita di Pjanic al limite, Lukic è lesto ad approfittarne, rubando palla e infilando Szczesny sottomisura. Il settore ospiti, interamente colorato di granata, per qualche istante zittisce il resto dell’Allianz, che però potrebbe subito esultare per il pareggio, negato da Sirigu con una grande risposta sul tentativo di Matuidi. Poco dopo una sventola di Ronaldo da fuori sibila a fil di palo, mentre al 24’ un doppio intervento di Nkoulou dice di no a Kean, con CR7 che poco dopo spara in curva una conclusione potentissima.
Il tentativo di Berenguer al 32’ interrompe l’assedio bianconero, che poi riprende con un tentativo del solito Ronaldo, sul quale Sirigu si alunga bene. Nel finale di tempo il Toro ricomincia anche ad offendere e, dopo un paio di ripartenze chiuse male al momento dell’ultimo passaggio, al 42’ Ansaldi fe venire i brividi alla curva bianconera, che una sventola che finisce appena oltre la traversa. Si arriva alla pausa senza altri sussulti, mentre la ripresa inizia con un tiraccio altissimo di Cuadrado sugli svilippi di un calcio d’angolo interessante. Il Toro replica con un colpo di testa alto di Izzo su corner, mentre al 9’ è decisamente più pericoloso il tentativo aereo di Ronaldo, sempre su azione d’agolo, ma il portoghese non riesce a inquadrare la porta di Sirigu, dopo aver sovrastato i difensori granata in elevazione.
Al quarto d’ora Spinazzola, uno stantuffo inesauribile per la Juve sulla fascia, fa tutto bene, ne salta un paio e quando arriva al limite scarica un bel tiro che sibila a fil di palo, con Sirigu che appariva battuto. Un salvataggio alla disperata di Nkoulou risolve una situazione complicata in area granata, al 23’ Ronaldo cicca malamente al limite, quando era pronto ad esplodere un tiro di potenza, mentre poco dopo Cuadrado calcia di nuovo malissimo, sollevando le ire del pubblico bianconero. A metà del secondo tempo tutto lo stadio applaude la curva bianconera, che espone lo striscione “Onore ai caduti di Superga”, a chiudere tutte le polemiche su quanto di brutto era successo in alcuni derby del passato.
A 20 minuti dal 90’ Mazzarri opera il primo cambio, inserendo Baselli per Berenguer, per avere maggiore geometria in mezzo al campo e più freschezza nelle ripartenze. Al 32’ Sirigu abbassa la saracinesca sul tiro di Kean, un minuto dopo la Juve gioca la carta Pereira al posto del fantasma di Cuadrado, mentre Mazzarri risponde con l’ingresso di Ola Aina (al posto di Lukic), con l’ex esterno del Chelsea che subito si segnala per un bello spunto offensivo. A dieci minuti dalla fine Belotti prova la conclusione da fuori, al termine di un bel contropiede, ma il Gallo colpisce malissimo, spedendo lontanissimo dalla porta difesa da Szczesny. Dai e dai, alla fine la Juve sfonda sulla sinistra con Spinazzola, Ronaldo sale in cielo e di testa firma il pareggio che rianima lo Stadium in vista degli ultimi minuti.
Mazzarri rischia, mettendo dentro l’(applaudito)ex Zaza per De Silvestri a pochi istanti dal 90’, Orsato ordina cinque minti di recupero (e poi sbaglia, fischiando 1' prima, facendo poi mea culpa per far riprendere il gioco), Spinazzola è l’ultimo della Juve ad arrendersi, ma il risultato non cambia più. Finisce in pareggio, risultato giusto che permette alla Juve di mantenere l’imbattibilità interna in campionato allo Stadium e tiene il Toro in corsa per l’Europa.
Juventus – Torino 1-1
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Chiellini, Spinazzola; Cuadrado (33’ st Pereira), Pjanic, Matuidi; Bernardeschi (40’ st De Sciglio), Ronaldo, Kean. All. Allegri
Torino (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri (43’ st Zaza), Lukic (33’ st Ola Aina), Rincon, Ansaldi; Meite, Berenguer (25’ st Baselli); Belotti. All. Mazzarri
Arbitro: Orsato di Schio
Reti: 17’ Lukic, 39’ st Ronaldo
Ammoniti: Matuidi, Rincon, Lukic, Bonucci, Bernardeschi, Bremer
Spettatori: 38.530 per un incasso di 2.273.374 Euro