Nemmeno la pioggia e un meteo tornato improvvisamente autunnale hanno scoraggiato le persone che in centinaia si sono ritrovate questo pomeriggio in piazza Castello, per dare vista al presidio di solidarietà nei confronti della docente Rosa Maria Dell’Aria, sospesa a Palermo nelle scorse settimane (anche se ora la situazione sembra rientrata) "e per tutti gli insegnanti che svolgono con passione e dedizione il loro lavoro", spiegano gli organizzatori, ovvero i rappresentanti di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda e Forum Istruzione.
La questione risale a quando alcuni studenti hanno realizzato un video per una ricerca in cui accostavano il decreto Sicurezza firmato dal vicepremier Matteo Salvini con le Leggi Razziali del 1938, accostando una immagine del Duce a quella del leader leghista. Un caso che ha sollevato enormi polemiche e accuse di censura nei confronti della docente e della libertà di insegnamento.
"Pertini diceva che avrebbe dato la vita per difendere la libertà degli altri: un insegnamento che dovremmo tutti tenere presente - spiega Diego Meli, Uil Scuola Piemonte - la libertà di parola e di espressione è simbolo di civiltà, fa crescere gli uomini e il Paese. La libertà è un bene che va difeso in tutti i luoghi e con tutti i governi".
"Purtroppo quello che è avvenuto alla professoressa di Palermo va a ledere l'articolo 33 della Costituzione, quello della libertà di insegnamento - aggiunge Antonino Cardaci, Snals Torino - ma anche la libertà di pensiero da parte degli studenti".
"Siamo qui per rappresentare la libertà di insegnamento - dice Maria Grazia Penna, Cisl Scuola Piemonte - e la libertà di imparare da parte dei nostri studenti: nessuna coercizione, nessuna restrizione e nessuna sanzione".
"Siamo qui per difendere i diritti di libertà di insegnamento e di libertà di espressione di tutti - conclude Luisa Limone, Flc Cgil Piemonte - per gli allievi, per i genitori e per la società civile".