Nel mondo Juve, non solo quello dei tifosi ma anche quello della stampa che segue le vicissitudini della società bianconera, ormai non si parla d'altro: il nome di colui che sarà il nuovo allenatore dei campioni d'Italia continua a tenere banco con ogni giorno (o quasi) una novità diversa.
Dall'ufficializzazione dell'addio di Allegri in poi sono stati tanti i profili accostati alla panchina juventina, tecnici più o meno autorevoli che hanno scatenato le più svariate reazioni. In principio fu Conte, cavallo di ritorno che però non tornerà: l'ex capitano nonché allenatore dello Scudetto del record (102 punti) si accaserà all'Inter con buona pace di chi lo avrebbe rivoluto a Torino e con somma soddisfazione di chi invece, dopo il traumatico addio dell'estate 2014, del leccese non ne vuole più sapere.
Poi, il sogno: Pep Guardiola, nome che continua a resistere e che a quanto ci risulta rimane il primo vero obiettivo del club. Il dominatore incontrastato dell'ultima stagione del calcio inglese (in patria 4 titoli su 4, ma senza lo stesso rendimento in Europa) è sicuramente l'alternativa più lussuosa, sul suo conto è un susseguirsi di indiscrezioni più o meno veritiere, ma di concreto ci sentiamo solo di riportare che comunque un tentativo per portarlo All'Allianz Stadium c'è stato: vedremo se andrà (o magari sarà già andato) a buon fine.
Fresco di trionfo in Europa League, Maurizio Sarri può rappresentare molto più di un ripiego qualora non arrivasse Guardiola. Da vincere restano però le remore dei tifosi che identificano nel tecnico toscano un elemento troppo legato al Napoli e poco incline al cosiddetto "Stile Juve". Quel che è certo, e la stagione con il Chelsea lo testimonia, è che comunque si sta parlando di un allenatore di livello assoluto, pertanto le perplessità dei tifosi (che nulla hanno a che vedere con il ruolo dell'allenatore in sé) lasciano parecchio a desiderare.
Sì è parlato anche di una suggestione legata a José Mourinho, l'eroe del Triplete interista. Voci importanti del giornalismo italiano insistono nel sottolineare che Jorge Mendes (procuratore del mister portoghese) continui a proporre ad Agnelli e alla Juve il suo assistito: non è un mistero che il manager lusitano alla Continassa abbia un peso specifico importante (vedi gli affari CR7 e Cancelo), ma da qui a vedere lo Special One di bianconero vestito ce ne passa eccome. Così come difficilmente sarà Simone Inzaghi il prossimo condottiero della Vecchia Signora: l'attuale guida tecnica della Lazio probabilmente approderà a Milano sponda Milan, team privatosi di Rino Gattuso.
Gli ultimi nomi che ci restano da menzionare sono quelli dei due finalisti della Champions League: Jurgen Klopp, icona del Liverpool, e Mauricio Pochettino, stratega del Tottenham. Parliamo di due grandissimi allenatori, accostati alla Juve non con troppa perseveranza. Il tedesco dei Reds sarebbe (al pari di Guardiola) il top di gamma, ma per vederlo lontano da Anfield Road potrebbe non bastare nemmeno la vittoria della coppa dalle grandi orecchie: qualora invece decidesse spontaneamente di lasciare la terra dei Beatles allora tutto cambierebbe, considerando pure il suo gradimento mai nascosto per il calcio italiano. Per quanto riguarda invece l'argentino degli Spurs, anche in questo caso i giudizi non possono che essere lusinghieri: pare però che il Manchester City lo abbia individuato come possibile successore in caso di addio di Guardiola e qui ci fermiamo...
"Abbiamo le idee chiare, ci sono ancora tante competizioni in corso. Mi sembra giusto per il rispetto di tutti aspettare e rimanere così", queste le parole pronunciate non più tardi di domenica scorsa da Fabio Paratici, direttore dell’area sportiva della Juventus. Lecito dunque attendere l'annuncio ufficiale dopo la finale di Champions League, atto conclusivo della stagione. Una cosa però è certa e i tifosi devono prenderne atto evitando di cadere nella psicosi generale dettata dalla smania di sapere: chiunque succederà a Massimiliano Allegri sarà un grande allenatore. Su questo non si possono proprio avere dubbi e non solo per il valore delle alternative sopra elencate.
Su chi si potrebbe scommettere? Come già scritto in una precedente occasione, l'impressione è che si vada verso una rottura importante con il recente passato. Non solo il risultato, ma anche qualcosa di più gradevole alla vista purché conduca alla vittoria. Perché in fondo, quella rimane pur sempre l'unica cosa che conta.