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Politica | 03 luglio 2019, 14:34

Arrivato l'ok della Corte dei Conti al bilancio 2018 della Regione Piemonte

Il Governatore Cirio: "La volontà del nuovo governo regionale è quella di garantire il rigore della spesa pubblica e proseguire l'attività di risanamento iniziata da Chiamparino"

Arrivato l'ok della Corte dei Conti al bilancio 2018 della Regione Piemonte

Alla fine è arrivato l'ok della Corte dei Conti per quanto riguarda il bilancio 2018 della Regione Piemonte.

Il presidente della Sezione regionale di controllo, Maria Teresa Polito, alla fine dell'udienza ha spiegato di aver "parificato in tutte le componenti il Rendiconto dell'esercizio 2018 della Regione Piemonte, con la sola eccezione dei capitoli nei quali vi siano spese finanziate con l'applicazione di accantonamenti e vincoli del risultato di amministrazione dell'anno precedente".

"La volontà del nuovo governo regionale", ha spiegato il Governatore Alberto Cirio, "è di garantire il rigore della spesa pubblica e proseguire l'attività di risanamento messa in campo dal mio predecessore Sergio Chiamparino".

"Faremo tesoro delle segnalazioni pervenute dalla Corte dei Conti", ha concluso Cirio, "siamo disponibili a momenti di confronto anche nel corso dell'anno per arrivare al giudizio di parifica che auspichiamo di poter ottenere anche in futuro".

Severo il giudizio da parte del Gruppo Regionale del Movimento 5 Stelle: "Il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul bilancio regionale evidenzia tre priorità: il maxi indebitamento che ricadrà sulle future generazioni, i ritardi nella realizzazione delle opere (Grattacielo regionale ed Ospedale di Verduno) e la spesa eccessiva per il personale dovuta all'assegnazione di posizioni organizzative. Le responsabilità sono evidenti e riguardano la vecchia politica di destra e sinistra che negli ultimi decenni si è alternata alla guida del Piemonte. La spesa regionale è ancora fuori controllo e condizionata da logiche politiche". 

"Altri aspetti importanti, come evidenziato dalla magistratura contabile, riguardano la sanità con l'eccessivo ricorso all'esternalizzazione di servizi medici e la mobilità passiva. Due fronti sui quali occorre intervenire subito con maggiori investimenti su personale e strutture".

redazione

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