Da quattro anni ormai attorno al mercato della cannabis light è nato un business molto importante, la maggior parte derivante dalle vendite sul web, per questo sono tante le persone che cercano informazioni o consigli per l'apertura di questa tipologia di e-commerce.
Prima di tutto, quando si decide di intraprendere l'attività della vendita della cannabis light online è importante sapere che vanno effettuati alcuni adempimenti burocratici, primo fra tutti ovviamente l’apertura della Partita IVA con conseguente regolarizzazione della propria posizione con l’INPS.
Lo step successivo è quello di scegliere un nome per il dominio e la creazione del sito per la vendita della cannabis light, per poter muoversi liberamente senza dover aderire a qualche franchising.
E' consigliabile, nella scelta del nome, inserire in qualche modo un riferimento testuale alla cannabis light o al CBD, principio attivo cugino del più famoso THC, parola molto ricercata per i suoi effetti benefici.
Invece per quanto concerne la creazione del sito, non essendo un sito che dovrà fare da vetrina ma un e-commerce, quindi con la probabilità di gestire volumi di traffico importanti, è fondamentale non cercare il risparmio.
A seguire di questi punti, avrà molta importanza la selezione dei prodotti che saranno venduti sul sito.
Sarà importante puntare al massimo della qualità, cercando, ove possibile, di utilizzare aziende agricole a km 0.
Nel caso dei semi per la coltivazione casalinga, è necessario assicurarsi che si tratti di qualità iscritte al Registro Europeo delle Sementi.
Tutelare il cliente, quando si apre un e-commerce di canapa legale, è doveroso soprattutto per il pubblico più giovane, quindi sarà necessario inserire sul sito un banner per dare modo agli utenti di certificare la propria maggiore età.
A questo punto bisognerà passare alla fase di promozione e marketing.
Un negozio online di cannabis light è una sfida molto avvincente.
Nel momento in cui la si chiama in causa, è necessario fare molta attenzione alle linee guida normative.
Questo significa che bisogna evitare di mettere in risalto effetti curativi del prodotto.
La cannabis light autorizzata dalla Legge 242/2016, non ha nessun effetto terapeutico curativo.
Il CBD o cannabidiolo, come accennato precedentemente, può avere alcuni effetti benefici come il rilassamento e a tenere sotto controllo problematiche come l’insonnia, ma parliamo assolutamente di effetti non curativi.
Ad ogni modo, anche se il settore non è ancora del tutto saturo, è necessario impegnarsi per poter emergere il più possibile in questo mondo.
Questo significa cercare di offrire un servizio di alta qualità, o creare un servizio di delivery/consegne efficiente.
Importante per ottimizzare la strategia di marketing, quando si ha un negozio online di cannabis light, è quello di inserire, come in un blog, articoli interessanti e approfonditi che rispondano e soddisfino gli interrogativi e trasmettono, ai potenziali clienti, un’immagine positiva e autorevole.
Per concludere, altro tassello necessario nel marketing è la presenza sui social, soprattutto Facebook e Instagram, agendo in modo da evitare la promozione spiccata ma, come detto per quanto riguarda il sito, mettendo in primo piano contenuti in grado di rispondere alle numerose domande sui prodotti concernenti la cannabis light.