Matthijs de Ligt è diventato una delle acquisizioni più interessanti del calcio questa estate, dopo il suo ruolo da protagonista nell'ultima stagione dell'Ajax. Abituato a fare nuovi record da “giocatore più giovane” per la squadra e per il Paese, il difensore ha continuato la sua rapidissima ascesa dopo aver portato l'Ajax alle semifinali di Champions League e al titolo dell'Eredivisie.
Era dunque inevitabile che De Ligt, il più giovane capitano dell'Ajax di sempre, attirasse l'attenzione dei maggiori club europei fuori stagione. Alla fine è stata la Juventus a vincere la corsa per il contratto del ventenne, spazzando via la concorrenza di Barcelona e Real Madrid.
I 75 milioni di euro pagati dalla Juve all'Ajax hanno fatto di De Ligt la terza acquisizione più cara della squadra, dietro soltanto alla superstar portoghese Cristiano Ronaldo e all'attaccante argentino Gonzalo Higuain. Ci sono poi altri 10,5 milioni in commissioni future che verranno pagati in base alle prestazioni.
La scommessa De Ligt
Sebbene la Juventus si sia guadagnata la reputazione di padrona dei trasferimenti gratuiti, non ha comunque avuto paura di spendere e fare una grossa scommessa. Effettivamente, la squadra non è estranea al gioco d'azzardo: il suo legame con l'apprezzata azienda BetFair risale al 2017. Fedele al proprio partner ufficiale, la Juve ha indubbiamente scommesso alla grande su De Ligt.
Tuttavia, un calciatore dai costi così astronomici crea inevitabilmente un dibattito attorno a sé: questo giocatore è stato un successo o un fiasco? Alla fine, valeva l'investimento? C'è poco spazio per una via di mezzo: o è bianco o è nero, almeno nelle storie raccontate nei media di oggi, ossessionati dai pettegolezzi sui trasferimenti e dalle discussioni su chi sia il più grande di tutti i tempi.
È una cosa che resterà addosso a De Ligt per tutta la durata della sua carriera juventina. Trasferendosi alla Juventus con una cifra così considerevole, De Ligt viene naturalmente (e forse ingiustamente) paragonato ad altri difensori centrali che si sono spostati per cifre simili. Virgil van Dijk del Liverpool è il paragone più comune, soprattutto perché entrambi sono difensori centrali della nazionale olandese.
Un debutto da dimenticare
Pertanto, indipendentemente da ogni contesto, un cartellino che espone un prezzo del genere genera grandi aspettative. Eppure, mentre Van Dijk si è inserito perfettamente nella difesa e ha cambiato le sorti del club, l'inizio di De Ligt è stato un po' più infausto.
De Ligt ha giocato una partita per il suo nuovo club, quella della drammatica vittoria 4-3 contro il Napoli, ed è stata una prima apparizione molto difficile: dopo un'apparentemente tranquilla prima ora in cui la Juve dominava 3 a 0, il giocatore è stato sfiancato dalla ripresa a 3-3 del Napoli. Solo l'autogol di Kalidou Koulibaly nei minuti di recupero ha salvato la Juve e De Ligt dall'imbarazzo.
Una veloce ricerca su Google di “De Ligt Napoli” porta a pagine e pagine di articoli contenenti parole e frasi come spettacolo horror, delusione, critica e imbarazzante. Perfino in questi tempi di sensazionalismo e considerazioni a brevissimo termine nel calcio, tutto ciò sembra eccessivo.
Sono emerse anche speculazioni sui tentativi di accaparrarsi un nuovo difensore centrale negli ultimi giorni di calciomercato: sembrava che il club fosse preoccupato sull'effettiva capacità di De Ligt di colmare il vuoto lasciato da Giorgio Chiellini a seguito dell'infortunio a lungo termine di quest'ultimo. Ma alla fine non è arrivato alcun nuovo difensore, nonostante il sorprendente interesse per Shkodran Mustafi dell'Arsenal.
Questa reazione dei media a una singola partita nei confronti di un giocatore al proprio debutto è stata decisamente esagerata, e la mancanza di un reale contesto è stata senza dubbio favorita dall'etichetta del prezzo di De Ligt. Inoltre, il distacco tra calciatori e fan è più grande che mai. I giocatori vengono visti come star e celebrità e sono perfino valutati nel fantacalcio e con PlayStation XP points: è dunque facile dimenticare che si tratta pur sempre di esseri umani.
Ci vuole pazienza
Fatte queste considerazioni, vale la pena ricordare che De Ligt si è trasferito alla Juventus in un'età in cui la maggior parte dei giovani uomini frequentano l'università: si deve ancora adattare a vivere in un nuovo Paese, con una nuova lingua e una nuova cultura. Sul campo sta imparando nuove tattiche, a giocare al fianco di nuovi giocatori e a lavorare con un nuovo allenatore.
Indipendentemente da quanto possa essere buona la sua rete di sostegno, un minimo di pazienza è ciò che De Ligt merita. Non ci si può aspettare che vada subito al massimo. Ci sono stati diversi difensori centrali che hanno avuto un inizio lento in una nuova squadra prima di diventare dei grandi: Nemanja Vidic e Rio Ferdinand hanno entrambi avuto partenze difficili al Manchester United prima di diventare due dei migliori servitori del club.
Il calcio è pieno di ammonimenti di giovani calciatori che sono crollati sotto il peso delle aspettative. De Ligt ha solo bisogno di tempo per dimostrare perché la Juventus abbia investito così pesantemente nel suo talento e perché nel lungo termine la scommessa fatta su di lui sarà un successo.