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Economia e lavoro | 15 luglio 2019, 14:38

Il commercio dichiara guerra al Comune: "Pronti a tutto per fermare questa Ztl. La sindaca si affranchi da parte della sua maggioranza"

Ascom e Confesercenti hanno incontrato i partiti di opposizione per mettere a punto le strategie contro il provvedimento dei Cinque Stelle. Referendum, legge di iniziativa popolare o ricorso. Banchieri e Coppa: "Per togliere ogni connotazione di parte politica, siamo pronti a essere punti di riferimento della protesta"

Il commercio dichiara guerra al Comune: "Pronti a tutto per fermare questa Ztl. La sindaca si affranchi da parte della sua maggioranza"

Referendum, delibera di iniziativa popolare o ricorso contro la delibera in uscita da Palazzo Civico. Tre le ipotesi sul tavolo, dal fronte dei commercianti torinesi, per affrontare e superare la questione della Ztl nella sua versione più estrema, con tanto di ticket di ingresso ed orario esteso.

Un fronte mai così unito, che affianca come raramente capita sia Ascom che Confesercenti, che nella mattinata hanno incontrato nelle stanze gli esponenti dell'opposizione di Palazzo Civico. Obiettivo: affinare la strategia migliore per contrastare le decisioni in uscita dal Comune.

"Non è mai successo prima d'oggi di non parlare con la maggioranza ma con le minoranze - sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Torino -. Forse perché erano maggioranze che avevano piacere di parlarci". "Sono venute fuori la solidarietà, ma anche proposte condivise per cercare la strada più opportuna per creare difficoltà all'amministrazione sul tema Ztl e ticket di ingresso da 5 euro".

Ma non solo: "Ci sono anche altri argomenti che hanno alzato una barriera tra questa amministrazione e la città - prosegue Coppa -. Dalla tragedia del 3 giugno in piazza San Carlo in poi, un giorno triste e fatidico accompagnato anche dai no a TAV, Olimpiadi e ora al Salone dell'auto. Non c'è immedesimazione con questa amministrazione".

Che fare dunque con la Ztl? "C'è chi pensa a referendum, chi a iniziativa legislativa popolare, che forse a meno vincoli e richiede un iter meno lungo rispetto a referendum", racconta la presidente di Ascom. "C'è poi l'ipotesi di impugnare la delibera che rischia di creare danni alla città e ci siamo offerti di fare da coordinatori per evitare simboli di partito e rendere neutra qualunque iniziativa si voglia proporre".

"Sia il PD che tutti gli altri gruppi si sono detti disponibili ad appoggiare qualunque iniziativa, così come la Lega e tutte le altre forze di opposizione - aggiunge il presidente di Confesercenti Torino, Giancarlo Banchieri - e tutti riconoscono in noi i possibili riferimenti e capofila. Fermo restando il tema dell'ammissibilità degli strumenti in gioco. Ma non escludiamo anche la via di un ricorso per bloccare la delibera nel momento in cui uscisse".

"Speriamo che la sindaca si affranchi del tutto anche da questo provvedimento: nell'ultimo anno è rimasta succube di una minoranza della sua maggioranza, che le ha impedito di candidarsi alle Olimpiadi 2026. Noi non abbiamo detto che la Ztl non vada fatta, ma ci sono modi e modi. Per esempio eliminando il ticket di ingresso", conclude Banchieri.

I dieci punti intorno ai quali compattare l'azione del Comune, proposti dal presidente della Camera di Commercio Vincenzo Ilotte, trovano sponda nel mondo del commercio: "noi siamo pronti ad aderire - aggiunge Coppa - ma solo nel caso fosse compreso il superamento della Ztl".

"La nostra impressione è che non solo noi commercianti, ma tutta la città non si riconosca più in questa guida amministrativa".

Massimiliano Sciullo

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