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Economia e lavoro | 03 agosto 2019, 11:06

Nomine Acea pinerolese, il nuovo presidente: “La mia sfida è raccogliere le esigenze dei sindaci”

Chiabrando sostiene anche la necessità di cambiare passo sulla raccolta differenziata, per aumentare la percentuale

Nomine Acea pinerolese, il nuovo presidente: “La mia sfida è raccogliere le esigenze dei sindaci”

“Il presidente deve fare da collante tra Comuni e Amministratore delegato, essere vicino alle esigenze dei sindaci e portarle nel Cda è la sfida che mi attende”. Andrea Chiabrando, 51 anni, delinea così la direzione che darà alla sua presidenza della multiutility Acea pinerolese industriale (Api), che durerà tre anni.

Laureato in Agraria a Torino nel 1994, si è specializzato con Master in Ingegneria Ambientale al Politecnico con specializzazione in Valutazione di Impatto Ambientale conseguita alla Oxford Brookes University (UK), è un esperto di agroenergia e di sistemi energetici rinnovabili (biogas, biometano...) ed è direttore tecnico del Consorzio Monviso Agroenergia. Il fatto di operare in questo settore, dove è attiva anche Api, non può generare un cortocircuito ed eventuali conflitti di interessi? “No. Le mie attività sono arcinote a tutti e il Consorzio Monviso è costituito da aziende agricole che si occupano anche di valorizzazione in ambito energetico – risponde il neopresidente –. Io ho un ruolo tecnico, di consulenza, e lo esercito dall’esterno”.

Nel suo mandato di consigliere comunale di Pinerolo, dal 2011 al 2016, Chiabrando si era occupato più volte di Acea. Per esempio aveva sollevato il problema del ritardo nei pagamenti ai fornitori e alle imprese del territorio che lavoravano per lei, un problema non legato alla gestione dell’azienda pinerolese, che pativa dinamiche sovraterritoriali: “Avrò modo di verificare meglio, ma da quando ho sollevato la questione, la situazione mi sembra nettamente migliorata” osserva.

Un altro tema su cui si era impegnato era la raccolta rifiuti, di cui aveva denunciato inefficienze, risultati scarsi e costi alti, tirando in ballo la politica e non il management: “L’obiettivo deve essere aumentare la differenziata. Noi siamo indietro di anni, ma mi pare che ci sia la volontà di andare avanti. Certamente bisogna cambiare passo”.

Chiabrando delinea il suo ruolo di presidente, riconoscendo i confini e sottolineando il buon operato dell’amministratore delegato Francesco Carcioffo: “I poteri amministrativi e gestionali sono in capo a lui e l’azienda ha una guida salda. La mia sfida è raccogliere le esigenze e gli indirizzi politici dei sindaci e portarli in Cda”.

Marco Bertello

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