Tre anni fa la maggioranza pinerolese aveva spinto perché i politici restassero fuori dal Cda di Acea pinerolese industriale (Api) e aveva sostenuto la candidatura dell’Ad della Freudenberg Filip Krulis come presidente. Tre anni dopo, l’orientamento è cambiato e alla guida di Acea la maggioranza del sindaco Cinque Stelle Luca Salvai ha proposto proprio un politico: Andrea Chiabrando.
Chiabrando, oltreché essere un tecnico nel campo agrario, nel 2011, con una coalizione di centrodestra, si è giocato la poltrona di sindaco di Pinerolo al ballottaggio con Eugenio Buttiero (centrosinistra). Perché questo cambio di visione? La scelta di tre anni fa non è stata soddisfacente? “A Chiabrando avevamo pensato già tre anni fa, ma non si poteva nominare, perché era consigliere comunale uscente – risponde Salvai –. Lui è una persona competente, che è il giusto mix tra politica e tecnicismo, che politicamente mi ha insegnato tanto e ha un’indubbia onestà intellettuale e materiale. È la persona giusta per presiedere l’azienda in questa fase”. Per Pinerolo, ma non solo, circola l’ipotesi insistente che la sua nomina di Chiabrando sia il riconoscimento del sostegno che ha dato nella campagna elettorale del 2016 al M5S, sostegno che è stato determinante per conquistare il Comune: “La gente dica quello che vuole dire. Il profilo di Chiabrando parla per lui”.
Tornando al discorso cda, qualcosa comunque non ha funzionato nello scorso, altrimenti non sarebbe stato sostituito in blocco, amministratore delegato a parte? “Il cda uscente ha lavorato bene, ma è mancato un rapporto con la politica e i Comuni, non solo per colpa di chi è stato nominato, perché sono stati anche i Comuni a non cercarlo”. Ora però si è segnata una svolta, su impulso di Pinerolo, i sindaci hanno approvato un documento che impone al nuovo Consiglio di amministrazione della multiutility di elaborare un piano industriale: “Era un atto da fare da tempo, perché i sindaci si devono impegnare e devono seguire l’azienda. Con un piano industriale, inoltre, si può valutare meglio l’operato di un cda, sulla base del raggiungimento o meno degli obiettivi”.