Dagli anni Novanta è la colonna portante di Acea pinerolese industriale. L’uomo che l’ha fatta crescere ed espandersi in diversi settori. Per altri tre anni Francesco Carcioffo, 70 anni, ricoprirà il ruolo di amministratore delegato, oltreché quello di direttore generale. Saranno gli ultimi? “Io mi sono impegnato molto per far sì che Acea diventasse una buona azienda e, con il lavoro di tutti, ce l’abbiamo fatta – risponde –. Io sono un tassello e non vorrei che toglierlo, creasse dei problemi. Se non mi mandano via, voglio restare finché non ho la convinzione che l’azienda possa andare avanti tranquillamente e magari raggiungere risultati migliori di quelli che ho raggiunto io”.
I cambiamenti normativi all’orizzonte, sui rifiuti e sull’acqua, e “l’ombra” di una gara territoriale per la fornitura del gas, potrebbero segnare in maniera radicale questo mandato. Quantomeno oggi ci si muove in un campo di incertezza che non aiuta a programmare, ma Carcioffo ha comunque le idee chiare: “Bisogna tenere le antenne dritte, essere nei posti giusti e acquisire le informazioni il prima possibile, per potersi muovere tempestivamente. Inoltre il fatto di avere un rating alto di fronte alle banche, ci aiuta a ottenere finanziamenti”.
Nel suo ultimo mandato ha fatto un’azione “clamorosa”: a inizio 2018 ha tolto dal ruolo di responsabile dell’igiene ambientale il suo braccio destro Marco Avondetto e dato il là a una riorganizzazione completa del settore. Settore che ancora oggi però è in sofferenza e i conti sono in rosso. La riorganizzazione può dirsi riuscita? Quale sarà il futuro? “Ho preso i miei provvedimenti, ma non tutti si sono ancora concretizzati e bisogna anche tenere presente, che, per non gravare sulle tasche dei cittadini, l’azienda si è fatta carico di una serie di costi al posto dei Comuni – spiega –. Oggi i conti sono migliorati e penso, forse già con il bilancio di quest’anno, di rimetterli definitivamente in sesto”.