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Economia e lavoro | 03 ottobre 2019, 14:14

Embraco-Ventures: "Al tavolo di crisi del 23 con progetti chiari della proprietà". Ma i lavoratori sono stufi [FOTO e VIDEO]

Si è concluso alle 13 l'incontro tra il governatore Cirio, l'assessore Chiorino e una rappresentanza di lavoratori e sindacalisti al Mise. "Incontro positivo", anche se il clima resta pesante. Fiom e Uilm: "Si sono dimostrati inaffidabili, serve un altro progetto"

Embraco-Ventures: "Al tavolo di crisi del 23 con progetti chiari della proprietà". Ma i lavoratori sono stufi [FOTO e VIDEO]

"Incontro positivo". Anche se più della voce davanti ai microfoni è il coro che la circonda a restituire il polso più attendibile del clima che circonda la vicenda Embraco-Ventures. "Non ne possiamo più, non possiamo più vivere con poche centinaia di euro al mese".
A dare corpo a un'insofferenza crescente sono alcuni dei 170 lavoratori che, anche a nome degli altri rimasti a casa (in totale sono 400 le persone coinvolte), sono scesi a Roma per protestare davanti al Mise. A chiedere risposte, dopo mesi di vertenze, di sofferenze e di delusioni, nonostante il passaggio di mano da Whirlpool a Ventures production.

Iniziata di buona mattina con il presidio di fronte alla sede del ministero, la giornata romana della delegazione Embraco si è conclusa pochi minuti prima delle 13, al termine dell’incontro al Mise con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessandra Todde e con il vice capo di gabinetto del ministro Patuanelli, Giorgio Sorial. Prima di loro, si era già tenuto un incontro con la sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi, in cui si era discusso di possibili nuove forme di ammortizzatori sociali, se necessarie.

Insieme ai lavoratori e ai sindacati metalmeccanici erano presenti il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino

“È stato un incontro positivo - ha commentato l’assessore Chiorino, al termine del vertice al Mise - in cui è stata sottolineata da parte di tutti la massima attenzione per la situazione e il sostegno ai lavoratori. Abbiamo concordato che per il tavolo di crisi del 23 ottobre è indispensabile da parte della proprietà una relazione chiara, precisa, puntuale e documentata dello stato di avanzamento del Piano industriale. In assenza di riscontri concreti e attendibili si valuterà la strada da intraprendere, con l’unico obiettivo di tutelare i lavoratori e anche la capacità produttiva dello stabilimento di Riva di Chieri”.

Decisamente meno ottimisti, come accennato, lavoratori e sindacati. "Oggi abbiamo registrato impegni formali da parte dei due ministeri coinvolti e una valutazione comune di tutti i presenti al tavolo - ha detto Dario Basso, segretario generale di Uilm Torino, insieme a Vito Benevento responsabile Ventures per Uilm -. Ventures si è dimostrata un interlocutore non affidabile. Serve una soluzione alternativa trovando velocemente un nuovo soggetto che si impegni con serietà nella reindustrializzazione, unica possibilità per salvare 409 posti di lavoro".

"Abbiamo smosso le acque e questo è importante - aggiungono Edi LazziUgo Bolognesi, rispettivamente segretario provinciale di Fiom Cgil e responsabile della vertenza Embraco per Fiom Cgil Torino -. Il ministero del Lavoro si è impegnato, nel caso servisse, a sostenere i dipendenti con gli ammortizzatori se, come crediamo, ci vorrà altro tempo e un nuovo progetto. Abbiamo detto chiaramente che non crediamo più a questo progetto di reindustrializzazione. Il Mise vuole vedere le carte con l'azienda il 23, anche se si tratta di una data forse troppo lontana. Chiediamo che torni al centro l'intervento pubblico, dello Stato e di Invitalia".

Massimiliano Sciullo

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