"La foto a Predappio e il post sulle donne in epoca fascista? Goliardate da ragazzo in un paese che pensavo civile e democratico". Parole di Andrea Lorusso, 28 anni, addetto stampa dell'assessora ai bambini e al Welfare della Regione Piemonte, Chiara Caucino.
Il giovane è da ieri sotto attacco, e con lui l'assessora, per due post su Facebook pubblicati rispettivamente nel 2010 e nel 2014: nel primo, descrive la donna in epoca fascista, nel secondo pubblica una sua foto a Predappio, inginocchiato davanti al mausoleo di Mussolini, con il commento: "Io non ho tradito". Immediate le polemiche politiche, con il Pd che ha chiesto spiegazioni alla Caucino e il presidente Alberto Cirio che ha definito "inaccettabili" le posizioni di Lorusso.
"Non sono un fascista - spiega ora il giovane collaboratore dell'assessora - Forse la mia colpa è quella di non essere stato nello schieramento degli 'anti'". Su Facebook, Lorusso scrive di essere "mortificato" per il "massacro mediatico, i commenti velenosi e le congetture". "La mia - prosegue - è pura e semplice provocazione intellettuale; un andare controcorrente. Addirittura ho letto un post che non avevo la più pallida idea di avere condiviso, del 13 marzo 2010. Era una citazione di Mussolini sullo stato delle donne nel Ventennio. Non è un pensiero che mi appartiene e mi sento anche ridicolo a doverlo specificare".
Intanto, i consiglieri regionali Domenico Ravetti e Mauro Salizzoni, rispettivamente capogruppo Pd e vice presidente del Consiglio, lo attaccano: "Non spetta a noi, come consiglieri, sindacare opinioni e comportamenti degli staffisti della Giunta. Ma neppure liquidare con un’alzata di spalle l’inginocchiarsi in preghiera di fronte al Duce, come fosse un’innocente goliardata giovanile. Su quest’episodio ci aspettiamo una presa di posizione del Presidente Stefano Allasia nella sua veste di titolare del Comitato Resistenza e Costituzione. I valori resistenziali e l’antifascismo non sono un corollario ma le fondamenta stesse delle istituzioni democratiche".