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Cultura e spettacoli | 15 ottobre 2019, 10:38

"Trevico-Torino di Scola nacque in osteria": e i suoi primi piani rivivono al Museo del Cinema

Fino al 14 novembre, un percorso di 28 fotogrammi tratti da alcuni film del regista. Presenti all'inaugurazione Gigliola, Paola e Silvia Scola

"Trevico-Torino di Scola nacque in osteria": e i suoi primi piani rivivono al Museo del Cinema

"Diventammo amici quando, una domenica pomeriggio del '73, mi telefonò alla redazione dell'Unità per annunciarmi di voler girare un film a Torino. Poche ore dopo era già salito su un aereo per venire qui". Così Diego Novelli ha ricordato l'inizio della collaborazione con Ettore Scola, ai tempi delle riprese di "Trevico-Torino - Viaggio nel Fiat-Nam", di cui l'allora giornalista - e futuro sindaco del capoluogo sabaudo - scrisse la sceneggiatura. 

Un frammento di memorabilia racchiuso nella mostra-omaggio che il Museo del Cinema ha voluto tributare al grande cineasta scomparso nel 2016, con Faces. Primi piani nel cinema di Ettore Scola. Fino al 14 novembre 2019, un percorso di 28 fotogrammi sotto i grandi schermi nell’Aula del Tempio, cuore della Mole Antonelliana, tratti da alcuni film del regista, in cui si esalta il primo piano dei suoi protagonisti.

I volti di Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Ornella Muti, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Massimo Troisi e Alberto Sordi declinano le emozioni del genere umano, parlano senza voce, comunicano solo con le espressioni. Da "La congiuntura" a "I nuovi mostri", passando per "Il viaggio di Capitan Fracassa", un dialogo facciale tra lo spettatore e gli eroi di un cinema italiano intramontabile, di cui Scola è stato abilissimo cantastorie.

Un percorso che si collega alla mostra #FacceEmozioni. 1500-2020: dalla Fisiognomica agli Emoji, che mette al centro il volto quale principale luogo di espressione dell’anima, fino al 6 gennaio 2020.

A completamento dell'installazione, due monitor, che presentano le sequenze dei film da cui i frame sono tratti. L’esposizione è inoltre arricchita da una teca con il vestito di scena indossato da Sophia Loren nel film capolavoro “Una giornata particolare” (1977), corredato del relativo bozzetto (entrambi acquistati all’asta lo scorso anno dal Museo Nazionale del Cinema) e della lettera che formalizza la candidatura all’Oscar di Marcello Mastroianni.

"Quando Scola venne in città - ha continuato Novelli ricordando la genesi di "Trevico-Torino", restaurato nel 2018 grazie al Museo del Cinema e la Cineteca di Bologna -, mi chiese di aiutarlo a cercare posti caratteristici in cui girare. Lo portai subito a Porta Nuova, di sera, dove dormivano tanti poveracci e una vecchia prostituta portava loro delle arance. Voleva realizzare un film su un ragazzo della sua terra natia, Trevico, arrivato al nord per lavorare in Fiat. Dopo aver buttato giù il trattamento, cercammo gli attori, tutti non professionisti a eccezione dei personaggi principali. Ogni sera ci trovavamo in un'osteria di Borgo Dora per scambiarci idee e impressioni, e buttavamo giù quanto girare l'indomani. Il film nacque così, giorno per giorno".

Questa carrellata di ritratti, inaugurata ieri alla presenza di Gigliola, Paola e Silvia Scola, è il primo passo di una collaborazione del Museo del Cinema con la famiglia del regista, che proseguirà con un accordo di comodato a lungo
termine dell’archivio. Inoltre, il 23 ottobre alle ore 18, sarà presentato il volume Chiamiamo il babbo. Ettore Scola. Una storia di famiglia, a firma di Paola e Silvia Scola, edito da Rizzoli.

Manuela Marascio

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