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In Breve

| 21 dicembre 2019, 23:03

Il Toro si traveste da Babbo Natale e regala gloria anche alla Spal

Granata subito in vantaggio con Rincon, poi dopo aver mancato più volte il raddoppio, l’infortunio di Ansaldi è il prologo al pareggio di Strefezza che cambia l’inerzia della gara. Dopo il rosso a Bremer, nel finale arriva il 2-1 di Petagna. Cairo e Mazzarri contestati

Il Toro si traveste da Babbo Natale e regala gloria anche alla Spal

Prima della partita la contestazione, con le due curve semivuote, poi la sconfitta casalinga contro la Spal fanalino di coda. Gli ospiti escono tra gli applausi dei pochi presenti all’Olimpico, che riservano più indifferenza che fischi ai loro giocatori, mentre in precedenza erano stati Cairo e Mazzarri i più bersagliati dai cori e della contestazioni.

Il Toro si conferma la squadra più adatta di ogni altra al mondo per far uscire ogni avversario dalla crisi. A settembre Lecce e Samp, che erano ancora a quota zero, hanno interrotto il loro digiuno contro i granata, domenica scorsa il Verona per la prima volta nella sua storia in serie A è riuscito a recuperare uno svantaggio di tre gol, mentre la Spal ha sbancato l’Olimpico, facendosi un regalo di Natale preziosissimo, con questi tre punti che rilanciano gli uomini di Semplici nella corsa salvezza. Il Toro invece paga a carissimo prezzo i suoi errori e le sue debolezze, incapace di comandare una gara che l’aveva visto trovare subito il vantaggio con Rincon.

Invece, dopo aver rischiato un paio di volte a cavallo del 20’, gli uomini di Mazzarri si sono divorati in tre occasioni il raddoppio che forse avrebbe messo in ghiaccio il risultato – salvo un nuovo harakiri, dopo quello del Bentegodi – all’uscita per infortunio di Ansaldi è seguito l’immediato pareggio di Strefezza, alla prima rete nel massimo campionato, che ha fatto girare l’inerzia della gara. Rimasto in dieci ad inizio ripresa, il Toro ha sofferto per diversi minuti, ma poi era parso in grado di riprendere il comando della partita, prima che una insensata sostituzione di Mazzarri regalasse nuovo brio agli ospiti. Togliendo Lukic per mettere Zaza il tecnico granata ha consegnato il centrocampo agli avversari, che alla seconda opportunità hanno trovato il colpo di testa vincente con Petagna, che ha fatto scorrere i titoli di coda sui sogni di gloria granata già prima di Natale.

Questo Toro gioca male, non ha il killer instinct, commette errori clamorosi in difesa ed è guidato con poca lucidità dal suo tecnico. Non siamo arrivati ancora alla fine del girone di andata, eppure appare chiaro fin da adesso che la stagione granata finirà nel grigiore e nella mediocrità più assolute. I colori più adatti a Simone Verdi, mister 25 milioni, ancora una volta deludente e impalpabile.

Cronaca. In un Olimpico semivuoto, per la sfida contro il fanalino di coda della classifica Mazzarri rilancia Belotti dal primo minuto, sostenuto sugli esterni da Verdi e Berenguer, con Lukic preferito a Meitè in mezzo al campo con il ruolo di regalare geometrie alla squadra assieme al solito Ansaldi. Spal in campo con il 3-5-2 tanto caro a Semplici, con Petagna e Paloschi coppia d’attacco. Il Toro parte in modo convincente e dopo tre minuti trova il vantaggio: sugli sviluppi di una punizione calciata da Verdi la difesa ospite non libera e Rincon ne approfitta, con una sventola che non lascia scampo a Berisha.

Dopo che Belotti era stato protagonista di un’azione che poteva portare al raddoppio i suoi, a cavallo del 20’ la Spal esce dal torpore iniziale e nel giro di due minuti sfiora il pareggio sempre con Strefezza, che prima chiama Sirigu ad una parata decisiva con la sua conclusione dal limite e poi con lo stesso giocatore con la maglia numero 21 che offre un pallone al bacio che il liberissimo Paloschi, a due passi dalla porta, manda clamorosamente fuori. Al 27’ Petagna prova la magia di tacco, trovando sulla sua traiettoria Nkoulou, il Toro soffre e Cristian Ansaldi è costretto ad usare la maniere forti, rimediando un giallo pesante, che gli farà saltare per squalifica la prima partita del 2020, nell’Olimpico giallorosso contro la Roma.

Dopo una decina di minuti marchiati a fuoco dagli ospiti, il Torino torna a giocare e sfiora il raddoppio prima con il tiro a giro di Berenguer e poi con la conclusione da centro area di Belotti, che vedono in entrambe le occasioni Berisha sempre molto attento. Il portiere della Spal è decisivo anche nel dire di no al tentativo sotto misura di Bremer su azione d’angolo, ma nel momento in cui il 2-0 granata sembra nell’aria arriva il pareggio ferrarese, con il solito Strefezza che trova il varco giusto per battere Sirigu, al termine di una bella azione manovrata, in cui gli uomini di Semplici hanno saputo approfittare dell’inferiorità numerica del Toro. Ansaldi, infatti, era fermo a bordo campo per un problema fisico che lo obbliga ad uscire subito dopo, con l’ingresso in campo di Laxalt. L’1-1 galvanizza gli ospiti, che prima dell’intervallo sfiorano il clamoroso sorpasso, ma sulla sventola di Petagna dal limite Sirigu si salva in due tempi.

Il Toro rientra dagli spogliatoi con due minuti di ritardo rispetto agli avversari, lasciando intendere che Mazzarri abbia alzato la voce con i suoi per spronarli. La ripartenza granata infatti è su cadenze decisamente importanti, con Belotti due volte pericoloso, anche se al 7’ il capitano pecca di generosità, provando a servire in mezzo all’area Berenguer, quando avrebbe potuto battere in diagonale. Intato dalle due curve semivuote si levano cori contro Cairo e la prima volta che la Spal mette il naso negli ultimi venti metrim del Toro per poco Paloschi non gela le voglie granata. Ma al 10’ il già ammonito Bremer rimedia il secondo giallo, con un intervento scomposto sulla trequarti, così con la squadra ridotta in 10 per i granata diventa tutto tremendamente difficile, costringendo Laxalt e Ola Aina a scalare dietro in una difesa che diventa a quattro.

Petagna sfiora subito il 2-1 per la Spal, il Toro va in sofferenza e Mazzarri richiama Berenguer per inserire Meite con l’intento di aggiungere fisicità in mezzo al campo, mossa che il pubblico non gradisce riservando cori poco gentili nei confronti dell’allenatore. Dopo il cambio tra ex, con Valdifiori che rileva l’acciaccato Kurtic nella Spal, Mazzarri decide di rischiare il tutto per tutto, togliendo Lukic per giocare la carta Zaza, avendo visto in difficoltà gli avversari, malgrado la superiorità numerica. In questo modo però i granata perdono il controllo del centrocampo, la Spal torna a guidare la partita e dopo un tentativo di Strefezza che per poco non beffava Sirigu, sul prosieguo dell’azione arriva il 2-1 ospite con il colpo di testa vincente di Petagna, che scatena l’entusiasmo della panchina ferrarese.

La reazione del Toro è evanescente, la Spal amministra i minuti finali senza rischiare mai, anzi Murgia si divora il terzo gol all’ultimo minuto del tempo regolamentare. Con questa vittoria gli estensi salgono a quota 12, superando il Genoa e tornando in scia alla zona salvezza, mentre per il Toro l’anno non poteva finire peggio. La squadra sprofonda nella crisi, accompagnata negli spogliatoi dall’indifferenza e da qualche fischio dei pochi tifosi presenti all’Olimpico, che in precedenza avevano invece messo Cairo e Mazzarri nel mirino della contestazione.

Torino – Spal 1-2

Torino (3-4-2-1): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Ola Aina, Rincon, Lukic (32’ st Zaza), Ansaldi (43’ Laxalt); Verdi, Berenguer (17’ st Meite); Belotti. All. Mazzarri

Spal (3-5-2): Berisha; Tomovic, Vicari, Igor; Cionek, Missiroli, Valoti (23’ st Murgia), Kurtic (27’ st Valdifiori), Strefezza; Petagna, Paloschi (40’ st Di Francesco). All. Semplici

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Reti: 3’ Rincon, 42’ Strefezza, 37’ st Petagna

Ammoniti: Ansaldi, Izzo, Valoti, Igor, Missiroli, Petagna

Espulso: Bremer

Spettatori: 18.553 per un incasso di 235.918 Euro

Massimo De Marzi

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