Sono da questa mattina, ancora una volta, in presidio davanti alla sede Whirlpool Emea di Pero, in provincia di Milano. Si tratta della delegazione di lavoratori ex Embraco che da mesi attendono di conoscere il destino dello stabilimento di Riva di Chieri dopo la mancata reindustrializzazione sotto la proprietà Ventures.
Una partita, quella dell'ormai famoso "piano B" che si gioca soprattutto sui tavoli romani del Mise, dove il ministero ha rimesso in pista Invitalia per cercare nuovi potenziali investitori, ma anche la stessa Whirlpool (che ha ceduto lo stabilimento lasciando anche un fondo economico cospicuo per il suo rilancio). E dove l'ipotesi di una proprietà unica sta lasciando spazio all'idea di più soluzioni diverse, pur di ricollocare tutti i 400 lavoratori.
La delegazione questa mattina si è mossa in parallelo alla lettera che le segreterie Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno scritto a Marc Bitzer, presidente e ad di Whirlpool Corporation (che alcune voci davano proprio negli uffici di Pero, nella giornata di oggi). Una missiva in cui si chiede di rispettare gli impegni presi rispetto al piano industriale di due anni fa, ma che non hanno ancora preso corpo.
Ma da Pero non si torna con buone notizie. Sempre le RSU fanno sapere infatti di aver incontrato l'avvocato Mariani, consulente di Whirpool S.A. Un vertice da cui sono emersi vari punti dolenti. "Whirpool s.a. per policy non può finanziare società insolventi come la Ventures - dicono i rappresentanti dei lavoratori -. L'avvocato Mariani ha proposto più soluzioni a Whirpool s.a. per il pagamento degli stipendi, entro i termini stabiliti al ministero. Al momento, inoltre, l'advisor non può essere operativo, sempre a seguito dell'insolvenza della Ventures". "Abbiamo fortemente ribadito che i dipendenti,non possono subire ulteriori ritardi nei pagamenti degli stipendi - aggiungono le rsu -. In caso di ulteriori ritardi abbiamo già preannunciato di organizzare ulteriori massicce iniziative". Infine, un appello a quelle persone che ormai da mesi vivono questa situazione di difficoltà: "La rsu tutta chiede, visto l'andamento negativo della nostra situazione, che alle prossime iniziative siano presenti tutti i lavoratori".
Intanto, è tutto pronto per domani mattina, quando in piazza Castello si aprirà la due giorni con cui le segreterie torinesi dei sindacati metalmeccanici, Fim Fiom e Uilm, vogliono portare "alla luce del sole" e soprattutto agli occhi della gente comune la drammatica attualità della Vertenza Torino. Un ombrello sotto il quale si rappresentano non più le difficoltà aziendali prese una per una, ma un sistema in ginocchio nel suo complesso. E dove l'automotive è solo la punta dell'iceberg.
E visto che la vertenza Torino non è solo metalmeccanica, sono proprio le sigle generali di Cgil, Cisl e Uil ad averla sostenuta fin dal suo avvio, prima di Natale. E ancora adesso viene ribadito l'appoggio alle istanze e le proposte che saranno fatte in queste 48 ore, alla presenza anche di momenti di condivisione con i cittadini (pizza e vin brulé) e di racconto da parte degli operai che vivono in prima persona le difficoltà. “Pieno sostegno e vicinanza alle federazioni dei metalmeccanici torinesi impegnate in una 48 ore di sensibilizzazione sulla crisi che ha investito il territorio e in modo particolare il settore dell’automotive. Insieme a Fim Fiom Uilm, e a tutte le altre categorie, vogliamo voltare pagina e costruire un futuro migliore del presente. La loro importante iniziativa serve a riaccendere i riflettori sulla ‘Vertenza Torino’ che vede tutto il sindacato torinese impegnato in prima linea nella lotta al declino economico e sociale della città”, afferma il segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Domenico Lo Bianco.