La parola democrazia racchiude in sé un particolare modo di intendere la libertà, il potere, il rapporto tra questo e i cittadini, il principio di legittimità. Negli ultimi anni, sembra aver preso forma una sorta di “disillusione” e i sistemi democratico-rappresentativi tradizionali sono stati a più riprese oggetto di critiche in quanto ritenuti inadatti a dare voce alle istanze che provengono “dal basso”. Da qui prende le mosse il confronto (e talora lo scontro) tra Democrazia Rappresentativa e Democrazia Partecipativa.
Per approfondire il tema nasce l’idea del ciclo di incontri “Democrazie: le sfide del presente” coordinato da Giulia Maria Cavaletto (Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società; Consigliera di parità della Regione Piemonte); Sara Lagi (Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società); Roberta Ricucci (Università di Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società).
Il prossimo appuntamento del 18 febbraio al Circolo dei lettori “A scuola di democrazia” inviterà ricercatori, esperti del settore e giornalisti a confrontarsi sul ruolo dell’istituzione scolastica.
«In tempi di "recessione democratica" – spiega la Consigliera di Parità regionale, Giulia Maria Cavaletto - la scuola costituisce uno dei luoghi, materiali e simbolici, in cui ancora è possibile contrastare le disuguaglianze. I sistemi scolastici, in particolar modo all’interno delle democrazie, vengono qualificati infatti come opportunità equitativa rispetto agli svantaggi ascritti per nascita, e al contempo una opportunità educativa e formativa in vista non soltanto dell’età adulta, ma dell’acquisizione e dell’esercizio di diritti e doveri propri della condizione di adulti e cittadini».