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Pinerolese | 16 marzo 2020, 11:12

Incontri virtuali per gli ospiti delle strutture della Diaconia Valdese Valli nelle Valli Pellice e Chisone

Le visite sono sospese ma le preoccupazioni dei famigliari più intense. Per questo si ricorre alla tecnologia

Incontri virtuali per gli ospiti delle strutture della Diaconia Valdese Valli nelle Valli Pellice e Chisone

Le case per anziani e disabili della Diaconia Valdese Valli stanno organizzando i loro servizi in modo da offrire a ospiti e famiglie occasioni di incontrarsi, almeno virtualmente, con le videochiamate.

«Da diversi giorni abbiamo sospeso gli accessi: nelle nostre strutture i famigliari erano abituati a poter andare a trovare i loro cari in qualsiasi momento della giornata, si tratta quindi di un gran cambiamento» spiega Monica Onnis, responsabile Ufficio stampa e comunicazione della Diaconia Valdese Valli. Le strutture in questione sono: Asilo dei vecchi di San Germano, Casa delle Diaconesse di Torre Pellice, Rifugio Re Carlo Alberto e Uliveto di Luserna San Giovani.

«In questa fase però i famigliari sono ancora più preoccupati di capire lo stato di salute dei propri cari oppure hanno paura che, mancando le visite, si sentano abbandonati – continua Onnis –. Cerchiamo quindi gli strumenti per rendere il contatto a distanza il più diretto possibile, ad esempio con le video chiamate. Lo scopo è di venire incontro alle famiglie che fanno fatica a trovare modalità di comunicazione con il proprio caro, ospite della struttura». Per accedere ai servizi basterà contattare le segreterie e concordare orari e modalità delle chiamate o video chiamate. Questi i numeri: Rifugio Re Carlo Alberto 0121 909070, Asilo dei vecchi 0121 58855, Casa delle Diaconesse 0121 952811, Uliveto 0121 900253.

Gli interventi necessari nelle strutture sono diversi a seconda del grado di autosufficienza degli ospiti, come descrive Onnis: «Dove sono autosufficienti, come alla Casa delle Diaconesse, è più semplice, perché tendenzialmente molti hanno dimestichezza almeno con il cellulare e riescono quindi a mettersi in contatto con i parenti. Per quanto riguarda strutture che ospitano persone non autosufficienti, invece, la situazione è più complicata. Ci stiamo fornendo di dispositivi, come tablet e pc, da mettere a disposizione degli utenti per le comunicazioni, dall’altra parte però dobbiamo pensare che i famigliari rimasti a casa potrebbero avere problemi nell’utilizzo delle tecnologie. Per questo cercheremo di offrire loro assistenza».

Elisa Rollino

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